Una città si umilia anche così


L’Aquila – L’estate trascorre, il caldo infuria e potrebbe al limite anche attirare qualche visitatore. Ma di cosa? Di una città che continua ad essere umiliata anche con la sporcizia, l’abbandono totale, il disinteresse per qualsiasi iniziativa capace di renderla meno desolata e desolante. Il centro non c’è e siamo d’accordo: quel poco che è stato restituito alla gente stringe il cuore e rattrista. E’ altrove che la gente tenta di vivere una specie di vita comunitaria, incontrandosi per quel poco che si può, camminando, chiacchierando con i pochi che conosci e rivedi invecchiati e provati. I luoghi di aggregazione sono le periferie, i grumi di baracche e containers che contengono negozi, edicole, studi professionali, farmacie, uffici. A Pettino ogni giorno si radunano centinaiai di persone, desiderose di vedersi, di scambiare una parola, o per andare in banca, in farmacia e altrove. Ma attorno ci sono rifiuti, rottami, resti edilizi, aiole secche e sporche, erbaccia ingiallita e invecchiata con l’estate, senza essere stata neppure sfiorata da un decespugliatore. Neppure la minima cura estetica, il minimo tentativo di dare alla gente un ambiente meno alienante e respingente. E’ così, proprio così che agli aquilani si dà il colpo di grazia, spingendoli a non esserciper non provare la sensazione che la città sia distrutta in centro, abbandonata completamente altrove. Come se ui normali servizi non esistessero più. (Nelle foto Col del 22 luglio: aiole luride e divenute ricettacoli di rifiuti a Pettino, nel parcheggio accanto alla galleria Vinci, e la rotatoria all’incrocio per l’ospedale: erba alta 50 centimetri)


22 Luglio 2010

Categoria : Cronaca
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