Decreto terremoto, strali dei politici


Roma – E’ in corso la diretta dal senato dove si discute sulla conversione in legge del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile. Per vedere la diretta online bisogna andare all’indirizzo: http://www.senato.it/webtv/webtv_seduta_wmp.htm
Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, e’ presente in Aula al Senato. La sua presenza, come ha sottolineato la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, e’ ”significativa alla luce delle voci insistenti che si susseguono da questa mattina sull’intenzione del governo di porre la fiducia sul provvedimento in discussione”.

L’andamento dei lavori, seguiti in diretta, ha messo in allarme diversi politici abruzzesi: ecco alcuni dei loro interventi diffusi nel pomeriggio.
MOBILITAZIONE SENZA PRECEDENTI – “Le notizie che giungono dal Senato – ha dichiarato Stefania Pezzopane – sull’approvazione degli emendamenti al decreto 39 non sono affatto confortanti. La maggioranza sta via via cancellando dal decreto passaggi fondamentali, comprese alcune questioni su cui avevamo avuto garanzia dai massimi esponenti di governo. Queste ore sono decisive per il futuro di 70mila persone sfollate e per l’intera comunità. Se dovesse continuare questo atteggiamento di chiusura della maggioranza, saremo costretti a una mobilitazione senza precedenti. Sarebbe decisamente più opportuno e ragionevole arrestare la macchina e convocare subito una riunione di Capigruppo, affinchè i senatori di centrodestra ascoltino e recepiscano le esigenze della nostra comunità”.
INCREDULO E SGOMENTO – Il sindaco Massimo Cialente: “Apprendo, con molto disappunto, che nella discussione che si sta svolgendo in Senato sul decreto per l’emergenza Abruzzo in seguito al terremoto del 6 aprile, si stanno creando delle condizioni negative, che porterebbero alla bocciatura della proposta di emendamento presentata per assicurare il trasferimento di fondi agli enti locali, quale compensazione dei mancati introiti previsti nei bilanci. Sono incredulo. Tale informazione non può che generare sgomento. Ciò, infatti, vorrebbe dire che c’è chi, in Parlamento, non si rende conto che gli strumenti finanziari degli enti locali sono saltati. Mi verrebbe da pensare che qualcuno ritiene che l’emergenza Abruzzo sia una sorta di operazione mirata alla cancellazione delle amministrazioni locali. L’Aquila e i Comuni del “cratere” – a nome dei sindaci degli stessi mi sento di poter parlare – non sono Kabul. La cosa che mi colpisce ancora di più è che dal Governo avevo ottenuto precise assicurazioni su questo ed altri argomenti. Gli enti – soprattutto in questo momento – sono chiamati ad assumere delle funzioni molto gravose; nel caso in cui non passasse questo emendamento, nel giro di due mesi al massimo rischierebbero di non poter pagare nemmeno gli stipendi ai loro dipendenti. Tale ragionamento vale anche per le aziende pubbliche. La Gran Sasso Acqua, ad esempio, vale a dire la società che ricomprende la gran parte dei Comuni del comprensorio aquilano, che dovrebbe adoperarsi per il delicato intervento di assicurare la realizzazione delle necessarie infrastrutture per le case che il Governo si è impegnato a costruire per accogliere coloro che sono rimasti senza abitazione, non solo non potrebbe effettuare tale intervento, ma sarebbe costretta addirittura a licenziare i suoi addetti. Questa decisione, se dovesse essere reale, annullerebbe gli enti locali. Non vorrei che, alla fine, questo decreto e alcune offensive decisioni contro il nostro territorio diventassero il secondo terremoto. Mi piacerebbe chiamare i Parlamentari a un grande senso di responsabilità nei confronti delle città e delle località che sono state sì colpite dal terremoto, ma che hanno un’elevata dignità e meritano il più profondo rispetto. Gli Aquilani, anche sotto le tende e nella diaspora del litorale, stanno collaborando e stanno dando un esempio lampante di difesa dell’immagine del Paese, senza chiedere nulla di più di ciò che permetterà loro di ricostruire una città capoluogo di regione”.
ONOREVOLI AD AUTOREVOLEZZA ZERO? – Massimo Carugno, commissario del PS, scrive: “Durante il dibattito in Senato attualmente in corso sul Decreto Abruzzo, che sto seguendo in diretta, sono intervenuti pochi minuti fa due senatori abruzzesi del PDL e cioè Pastore e Tancredi. Entrambi hanno sostenuto che l’elenco dei comuni del cratere NON DEVE ESSERE AMPLIATO perché non ci sono altri comuni, al di fuori dei 49 già individuati, che hanno subito danni tali da necessitare delle provvidenze previste nel decreto legge; infatti, per i comuni rimasti fuori, sono sufficienti le previsione dei finanziamenti per la sola riparazione prevista nell’art. 2 del medesimo decreto.
Delle due l’una … o tra parlamentari della PDL non si parlano, per cui Pastore e Tancredi non hanno saputo dall’On. Pelino e dall’On. Scelli i reali danni subiti dai comuni della Valle Peligna… oppure la autorevolezza dei due parlamentari Sulmonesi, anche se solo nell’ambito del loro partito, è uguale allo zero”.


20 Maggio 2009

Categoria : Politica
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