L’Aquila: i tanti, troppi commissari


L’Aquila – (di Vincenzo Vittorini) – Pubblichiamo integralmente la proposta del Presidente della Fondazione 6 aprile per fa uscire L’Aquila dalla situzione in cui si trova: “Da più parti leggiamo che a L’Aquila dovrebbe arrivare un nuovo vice commissario per supportare le due figure già esistenti. Tutto ciò viene giustificato dai mille impegni dei commissari in carica.
Il commissario, Chiodi, è Presidente della Regione Abruzzo e Commissario per la Sanità. Il Vice Commissario, Cialente, è Sindaco dell’Aquila.
La proposta che si legge sulla stampa di un altro vice commissario è giustificata dal bisogno di dividere le competenze e per accelerare, quindi, i meccanismi della ricostruzione.
Si pensa ad un affermato manager che però ha lasciato all’Aquila un ricordo non limpido che potrebbe generare altri mesi di chiacchiere.
Ed allora, la proposta della Fondazione 6 aprile per la vita è la seguente.
Perché non racchiudere tutte le funzioni commissariali in un’unica figura che possa dedicarsi al gravoso problema della ricostruzione dell’Aquila e del suo territorio con professionalità, efficacia e trasparenza, 24 ore al giorno e per 365 giorni l’anno per i prossimi quindici anni?
Secondo noi questa figura potrebbe essere rappresentata, senza ombra di dubbio, da Guido Bertolaso in odore di pensionamento da capo della Protezione Civile Nazionale e che vorrebbe dedicare i suoi anni futuri ai problemi dell’Africa.
In questo momento, l’Africa, con tutte le sue problematiche, è qui a L’Aquila.
L’Aquila è da ricostruire non solo materialmente ma soprattutto socialmente ed economicamente.
L’Aquila non può permettersi altri mesi di rimpalli di responsabilità.
Mancano le infrastrutture così come mancano in Africa, mancano le competenze necessarie di alto livello così come mancano in Africa, esiste una forte disgregazione sociale così come in Africa dove prevale l’interesse tribale piuttosto che l’interesse collettivo, mancano le certezze finanziarie così come mancano in Africa ma soprattutto mancano le idee da tramutarsi in un progetto organico di sviluppo della città futura.
E’ evidente che dopo diciassette mesi mancano le idee, manca una progettualità, manca una visione d’insieme della problematica e purtroppo abbiamo una classe dirigente che non vede di buon occhio le proposte che emergono dalla popolazione.
C’è una sorta di muraglia tra le istituzioni e la popolazione.
Saranno pur vere le critiche che si leggono da parte di Bertolaso verso le istituzioni locali chiamate a gestire dal 1 febbraio 2010 la difficile fase della ricostruzione ma bisogna uscire da un equivoco. Da una parte le parole di Bertolaso che dice che i fondi ci sono ma che manca il progetto di città. Dall’altra parte le istituzioni locali che affermano l’esistenza delle idee e dei progetti ma che mancano i fondi. Dove sta la verità?
A noi non interessa dare la ragione all’uno o agli altri. A noi interessa l’obiettivo: la ricostruzione di una città sicura. L’obiettivo non deve essere quello di ricostruire L’Aquila con delle toppe e con le maioliche nuove ma è quello di costruire una città, con il suo centro storico, che sia riconosciuta a livello mondiale come simbolo ed esempio della più elevata sicurezza antisismica. Siamo certi che solo così consegneremmo alle future generazioni una città nuova e vera ed il grande sacrificio dei nostri angeli non sarà stato vano.
Bertolaso raccolga la nostra sfida.
Bertolaso ricostruisca L’Aquila come commissario unico anche senza leggi speciali e senza i fondi illimitati che aveva a disposizione nella fase di emergenza. Entri nella storia della nostra città dimostrando che sa essere il giusto trade union tra le istituzioni locali e il governo nazionale. Ma soprattutto dimostri che con le conoscenze e con gli strumenti idonei di cui è in possesso è possibile realizzare il suo sogno: una città ideale antisismica. Distrugga lo stereotipo del super eroe e si cali nella nostra realtà immersa nei problemi e nelle chiacchiere per dar seguito al lavoro appena iniziato durante la fase emergenziale.
Nonostante tutto, per il bene dell’Aquila, la Fondazione si sente di prendere posizione per sostenere questa ipotesi di commissariamento unico.”


13 Settembre 2010

Categoria : Dai Lettori
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