Tortora, un clamoroso errore giudiziario


L’Aquila- (di Giulio Petrilli, responsabile provinciale Pd dipartimento diritti e garanzie) – Venticinque anni f,a il 17 settembre 1985 Enzo Tortora fu condannato con una sentenza dal tribunale di Napoli a dieci anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso e traffico di stupefacenti, scontò quasi un anno di carcere. Il 15 settembre 1986 la corte d’appello di Napoli rovesciò il verdetto con l’assoluzione, sentenza poi confermata in cassazione. Enzo Tortora morì il 18 maggio 1988 per un cancro ai polmoni. Una pagina negativa della giustizia italiana, un clamoroso errore giudiziario che deve far riflettere.
Una vita finita ingiustamente.
Ma purtroppo tanti sono gli errori giudiziari che hanno costellato la storia giudiziaria italiana.
Anch’io rileggendo la storia di Enzo Tortora, posso purtroppo testimoniare che non è stato il solo.
Il 23 dicembre 1980 venni arrestato con l’accusa di partecipazione a banda armata (Prima Linea), il 22/10/84 venni condannato dal Tribunale di Milano ad otto anni di reclusione, poi venni assolto in appello e scarcerato il 25.05 1986, dopo tanti anni di detenzione. La sentenza di assoluzione verrà confermata dalla cassazione il 25.7.1989.
Dopo  anni di carcere è difficile riannodare i fili della propria vita, perché la sofferenza può sfibrare per sempre le resistenze dell’individuo.
Enzo Tortora uscito dal carcere vi tornava spesso come parlamentare radicale, era già malato quando lo conobbi a Rebibbia nel 1986, io ero recluso lì, nel suo volto c’erano già i segni della forte sofferenza e della malattia che iniziava a minare il suo fisico.
Nella mia mente sono indelebili le immagini di quell’incontro, trasmetteva una sofferenza totale, sentita.
Voleva reagire, anche la visita in carcere, era il non voler abbandonare quel mondo che aveva attraversato ingiustamente, ma aveva scoperto, un mondo disperato abbandonato da tutti e lui sapeva essere gentile con tutti. Si ti colpiva profondamente la sua garbatezza, la stessa che utilizzò anche nei momenti più bui della sua vicenda giudiziaria.


17 Settembre 2010

Categoria : Dai Lettori
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