Antimafia, indagini e imprese “sporche”: le infiltrazioni della ‘Ndrangheta ci sono


L’Aquila – ATTENZIONE SU ALMENO DUE IMPRESE – Il procuratore distrettuale antimafia Alfredo Rossini (Rossini nella foto sopra, Olga Capasso nella foto sotto) ha annunciato di aver chiesto ai colleghi di Reggio Calabria gli atti dell’inchiesta sulla ‘Ndrangheta che ha portato a sgominare la cosca Borghetto-Caridi-Zindato, con l’arresto di 34 persone. Esistono tracce evidenti di infiltrazioni dell’organizzazione mafiosa calabrese negli appalti per la ricostruzione post-terremoto dell’Aquila. Stefano Biasini, imprenditore aquilano di 33 anni non indagato, secondo i magistrati della Dda Reggina sarebbe il “gancio” della ‘ndrangheta. Consapevole o meno? L’uomo continua a negare e a dichiararsi estraneo alla vicenda. Commercialista dell’imprenditore aquilano e’ Carmelo Gattuso che, secondo i magistrati di Reggio Calabria, e’ il prestanome di alcune operazioni societarie di Santo Giovanni Caridi, (entrambi sono finiti in carcere) legato alla cosca mafiosa Borghetto-Caridi-Zindato. Su questo filone, il Procuratore Rossini ha annunciato – confermandolo in un’intervista a Daniela Senepa della Rai oggi – che la Dda abruzzese sta comunque valutando la posizione di Biasini, amministartore unico e proprietario del 50 per cento della ditta Tesi costruzioni che ha sede all’Aquila, in via Pescara. Secondo i magistrati l’altro 50 per cento apparterrebbe a Gattuso sempre per conto di Caridi. “Su Biasini non posso dire nulla in questa fase non posso dire qual e’ la sua posizione, c’e’ la riservatezza del segreto istruttorio” ha detto il magistrato. Alla domanda se ci siano degli indagati per mafia relativamente agli appalti per la ricostruzione dell’Aquila, Rossini ha spiegato: “Da sempre, da quando abbiamo cominciato questo processo, noi abbiamo detto che come cominceranno ad arrivare i soldi, arriveranno le strutture criminali e le persone perbene che vogliono lavorare. Noi stiamo accertando quello che succede e che succedera’ e poi prenderemo provvedimenti”. Il reato di associazione mafiosa, ossia il 416 bis – ha aggiunto Rossini – vive sempre con noi, siamo la distrettuale antimafia che opera maggiormente in questa fase della nostra storia perche’ purtroppo nel centro Italia ci troviamo in una situazione che non ha precedenti tra mafie, infiltrazioni, reati commessi di ogni genere e quindi ci stiamo facendo le ossa. Chissa’ – ha concluso il procuratore distrettuale – forse domani sara’ peggio”. Nella Procura antimafia dell’Aquila opera anche Olga Capasso, della Procura nazionale.
Stasera viene confermato che esistono indagini su una impresa del Sud, probabilmente campana, e su due del Nord, impegnate nei cantieri della ricostruzione post-sisma, perche’ collegate con la ‘Ndrangheta. Sull’impresa meridionale ci sarebbero forti indizi di collegamenti con la criminalita’ organizzata di Reggio Calabria.
L’attivita’ investigativa ha portato al sequestro, nelle sedi delle societa’, di materiale cartaceo mentre si attendono i primi riscontri sulle attivita’ di investigazione economico-finanziaria sulle tre societa’ oggetto di indagine. Sull’attivita’ di polizia giudiziaria viene mantenuto il piu’ stretto riserbo e non sono trapelati altri particolari. “Siamo sempre all’erta, non abbassiamo mai la guardia perche’ il pericolo di infiltrazioni nel piu’ grande cantiere d’Europa e’ sempre molto alto – spiegano fonti della procura distrettuale antimafia dell’Aquila -, abbiamo scoperto tre imprese ‘sporche’, ora stiamo approfondendo i controlli incrociati per confermare indizi sui legami con la ‘Ndrangheta che comunque sembrano abbastanza chiari”.


04 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
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