Da lassù Cosmo scruta (anche) terremoti


L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – (Nelle foto: un’antenna radar, l’immagine dell’area aquilana il 7 aprile 2009 fornita dal Cosmo, il satellite cosmo nello spazio con i suoi pannelli solari di alimentazione) - La rete dei satelliti Cosmo Sky Med, controllati tramite Telespazio, è completa. Il quarto è stato lanciato in orbita con successo nei giorni scorsi dalla California (USA). I satelliti Cosmo (fino a pochi giorni fa erano tre, ora quattro) sono italiani, ed hanno già fornito dati rilevanti sul terremoto dell’aprile 2009. Possiamo ben dire che da lassù (meno di 400 km di altezza dell’orbita) Cosmo scruta il suolo anche in relazione ai suoi movimenti, al suo eventuale rigonfiamento, ai sintomi geologici e tettonici che possono indicare stati di tensione della crosta terrestre nell’imminenza di terremoti. Alcune immagini dei Cosmo hanno riprodotto la zona aquilana il 7 aprile 2009, rivelando sollevamenti e sprofondamenti dell’area appenninica in seguito ai sismi.
Un terremoto provoca sempre deformazioni del suolo, in seguito al movimento delle faglie sismiche. E’ esatto quanto viene riferito circa il suolo aquilano, che ha subito deformazioni. Pare sia vero anche che il Gran Sasso si è sollevato di una ventina di centimetri. Un fenomeno impressionante, ma consueto nella dinamica geologica. In fondo, tutte le montagne sono il risultato di possenti sollevamenti e corrugamenti del suolo: se sulla Maiella si trovano fossili marini, non è che il mare milioni di anni fa fosse più alto di oltre 2.000 metri rispetto ad oggi. E’ vero, semmai, che il suolo si è sollevato di 2.000 metri dando forma alle montagne, che in precedenza non c’erano: erano terre sommerse.
I satelliti della famiglia Cosmo Sky Med servono ad un costante governo del territorio. Per scrutare il suolo, essi utilizzano particolari frequenze elettromagnetiche, quelle radar. Esse permettono di verificare modifiche e variazioni millimetriche del suolo o le evoluzioni che possono subire tutte le situazioni di rischio o di emergenza ambientali. Le immagini e i dati rilevati da Cosmo SkyMed, ad esempio, hanno avuto un ruolo importante nell’organizzazione degli interventi e nello studio scientifico sia della marea nera del Golfo del Messico sia del terremoto che ha colpito l’Abruzzo. Il radar, sviluppato dagli inglesi nella prima metà del ‘900, utilizza onde elettromagnetiche appartenenti allo spettro delle onde radio o microonde per il rilevamento e la determinazione (in un certo sistema di riferimento) della posizione e velocità di oggetti (target) sia fissi che mobili, come aerei, navi, veicoli a motore, formazioni atmosferiche o il suolo stesso visto dall’alto. Come nel caso del terremoto abruzzese.
Un sistema radar si compone di un trasmettitore di onde radio, almeno un’antenna e degli apparati elettronici di ricezione, elaborazione e visualizzazione del segnale elettromagnetico ricevuto. Quando le onde radio trasmesse colpiscono un oggetto, e quindi anche il suolo, vengono riflesse indietro, verso la direzione di provenienza, generando un eco o replica fedele del segnale trasmesso. Tenendo conto di alcuni fenomeni anche relativistici e di effetto Doppler, il segnale riflesso, può essere amplificato con dispositivi elettronici e a mezzo di particolari geometrie delle antenne riceventi.
I Cosmo adoperano la frequenza radar, ritenuta la migliore. Ci guardano e scattano “foto” numerosissime e continuamente, rivelando ogni cambiamento. I segnali vengono trasformati in immagini e le immagini colorate secondo ciò che si intende evidenziare. I raffronti tra prima e dopo danno dei risultati. Altri satelliti usano diversi sistemi e diverse frequenze, e alcuni anche l’ottico. Naturalmente, vengono usati non solo per scopi civili: la fetta di torta che spetta ai militari e ai servizi di sicurezza è sempre molto ampia e molto segreta. Ma in tanti film abbiamo visto ciò che i satelliti vedono. Ormai di segreto forse c’è solo l’uso che i vari governi fanno dei dati di cui vengono in possesso. E’ uno dei motivi per i quali nessuno crede più che, con mezzi del genere, persone e cose “cercate” non vengano localizzate: ma qui entriamo nella politica e nei misteri più fitti. Non sempre anche puliti…


13 Novembre 2010

Categoria : Scienze
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