Sanità, offensiva contro Chiodi


L’Aquila – Opposizioni di centrosinistra in Regione di nuovo sulle barricate contro il piano operativo sanitario del commissario ad acta Gianni Chiodi, accusato dagli oppositori “di aver completamente esautorato il Consiglio regionale, massima istituzione democratica, da ogni scelta”. Una problematica, quella del Piano sanitario affrontata stamane dagli stessi rappresentanti del centrosinistra in Regione nel corso di una conferenza stampa. Il consigliere del Pd, Franco Caramanico (nella foto) ha annunciato di aver fatto ricorso al Tar contro il governatore per “lesa potesta’ del Consigliere regionale di discutere di una materia che interessa l’85% del bilancio regionale”. Giovanni D’Amico ha confermato la volonta’ dell’intera coalizione di continuare a disertare le riunioni della Commisione sanita’. “Il nostro ruolo ma soprattutto quello dell’interno Consiglio regionale e’ stato esautorato – ha aggiunto – Chiodi deve avere un confronto in Commissione altrimenti tutto e’ inutile”. Per Antonio Saia, Comunisti Italiani, “Chiodi deve confrontarsi con le istituzioni. Condivisione che non c’e’ stata neppure con i sindaci, gli amministratori locali, le associazioni di categoria e i sindacati. Lo stesso Commissario Redigolo aveva sentito il dovere di confrontarsi”. Parlando dei tempi d’attesa biblici per le prenotazioni delle visite, sempre Saia ha parlato di “del proliferare in regione della sanita’ privata, soprattutto nel settore della riabilitazione”. Carlo Costantini (Idv) ha sottolienato che “la riduzione dei costi , pure necessaria, non puo’ che passare per l’aumento degli investimenti”. Gli esponenti dei partiti di centrosinistra all’Emiciclo si sono poi espressi contro le riconversioni in due tempi. Per loro “la trasformazione dei presidi ospedalieri deve cioe’ avvenire contestualmente alla loro dismissione. Tagliare i piccoli nosocomi significa deviare l’attenzione dai veri problemi”. Secondo i dati in mano ai consiglieri regionali, nella Regione Abruzzo il deficit e’ sceso dai 460milioni del 2005 ai 34 milioni del 2009, oggi risalito a centouno milioni di euro, nonostante i tagli, come i 100 milioni tolti a Villa Pini.


18 Novembre 2010

Categoria : Politica
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