Scontri Pescara-Roma, arrestati 19 ultras


Roma/Pescara – LA PARTITA “AMICHEVOLE” DELL’8 AGOSTO – Calcio violento, bisogna ormai fare i conti con le telecamere che, ben piazzate, registrano tutto e accusano gli esagitati del tifo. Se magari si fosse usato prima un mezzo tanto affidabile, si sarebbero evitati in tutti gli stadi incidenti, ferimenti e forse anche qualche vittima, oltre che spettacoli indecenti sotto gli occhi della gente civile. Ma in Italia, spesso, si corre ai ripari solo dopo averci pensato sopra trotto a lungo… Undici ultras della Roma, e altri 8 del Pescara, sono stati arrestati la notte scorsa dalla Digos in relazione agli scontri tra le opposte tifoserie verificatisi in occasione dell’amichevole Pescara-Roma dell’8 agosto scorso. L’accusa e’ violenza e resistenza a pubblico ufficiale in concorso, aggravata dalla circostanza che i fatti sono stati commessi da piu’ di 5 persone armate e travisate. Tutti hanno subito perquisizioni fino alle prime ore della mattina e sono ora agli arresti domiciliari. Le indagini sono state condotte in collaborazione con la Digos della questura di Pescara, agli ordini del questore Passamonti (nella foto in basso).
L’esame delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza dello stadio e i filmati realizzati dalla polizia scientifica nell’immediatezza dei fatti hanno consentito di ricostruire tutte le fasi degli scontri e di accertare le singole responsabilita’. Il primo contatto – ricordano gli investigatori – avvenne prima dell’inizio della gara, intorno alle 20, quando un gruppo di tifosi della Roma, non seguendo le indicazioni della questura di Pescara sui parcheggi di scambio e sulle modalita’ di arrivo allo stadio, lascio’ in sosta i veicoli in una delle aree frequentate dalla tifoseria locale, per poi dirigersi verso alcuni gruppi di supporter pescaresi armati di bastoni, cinghie e bottiglie. L’immediato intervento delle forze dell’ordine evito’ che il contatto potesse degenerare. Un secondo momento critico si verifico’ intorno alle 23, dopo la fine dell’incontro, facendo registrare tre feriti tra le tifoserie (tra cui due supporter del Pescara e uno della Roma) e cinque tra le forze dell’ordine. Ad alcuni degli arrestati sono stati contestati anche i reati di “travisamento e possesso di oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive”. “Confermata – sottolinea la questura – la linea della tolleranza zero nei confronti di chiunque si renda autore di illeciti in occasione delle manifestazioni sportive”. Meno male: diciamo che era ora, e che tanti avrebbero apprezzato simili atteggiamenti già da tempo. Ma meglio tardi, che mai.
PESCARA – Complessivamente, quindi, le persone arrestate sono 19, tutte agli arresti domiciliari tranne una. Si tratta di sette tifosi del Pescara, 11 della Roma e un interista, residente a Milano ma di origine pescarese. Quest’ultimo, un uomo di 41 anni, sarebbe arrivato a Pescara, il giorno della partita, per guidare la tifoseria locale negli scontri contro il giallorossi. Deve rispondere anche di istigazione a delinquere. Lui e’ l’unico tifoso ad essere rinchiuso in carcere. Oltre ad essere un interista e’ a capo dei Viking ed e’ stato gia’ al centro di fatti di cronaca negli anni ’90. A disporre gli arresti e’ stato il gip del Tribunale di Pescara, Guido Campli, su richiesta del pm Silvia Santoro, mentre ad eseguirli sono stati questa mattina le questure di Pescara, Roma e Milano. Le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e in concorso e violazione della legge sugli stadi.
Il questore di Pescara, Paolo Passamonti, ha ricordato in conferenza stampa che l’8 agosto fu una “serata terribile a causa degli incidenti che si sono verificati lontano dallo stadio, prima e dopo l’amichevole Pescara-Roma, e probabilmente sarebbe stato opportuno non giocare quella partita”. Passamonti ha ricordato che subito dopo l’incontro di calcio sono stati emessi 22 provvedimenti di Daspo e oggi, anche se a distanza di mesi, e’ stato chiuso il cerchio. Il messaggio che ha voluto lanciare il questore e’ questo: “Allo stadio si deve andare per vedere la partita e non puo’ essere un punto di ritrovo per manifestazioni di violenza”. In quel caso i tifosi si sono organizzati al meglio, perche’ sono arrivati da Roma a Pescara con i caschi e i sanpietrini e sono arrivati sparpagliati, “per metterci alla prova” – ha commentato il questore. Per quanto riguarda la risposta della polizia “ha funzionato tutto molto bene”. Gli spettatori erano 14mila, di cui 1.600 romanisti, gli uomini delle forze dell’ordine 250. Tra i diversi feriti anche il dirigente della squadra volante di Pescara, Alessandro Di Blasio, raggiunto da una bottiglia sulla fronte.


06 Dicembre 2010

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati