Ricostruzione? Sì, ma solo per l’ospedale


L’Aquila – LA CITTA’ RESTA IN ROVINA, IL SAN SALVATORE RINASCE – Ieri, come riferito, il manager della ASL Giancarlo Silveri (nella foto) ha annunciato – come fa periodicemente, a cose fatte e non prima di farle secondo il costume politico – nuovi momenti di ripresa dell’attività all’ospedale San Salvatore, nella foto sotto in vista panoramica, che si avvicina ormai ai 360 dei 400 posti letto di sua spettanza. Altre tappe, sia strettamente sanitarie, sia tecnologiche per migliorare le prestazioni burocratiche, sono prossime. Entro alcuni mesi (primavera del 2011) il San Salvatore sarà com’era prima, anzi meglio, perchè alcune installazioni sono nuove e alcune apparecchiature sono più evolute rispetto a quelle presenti prima dell’aprile 2009. La tecnologia nelle prenotazioni, secondo Silveri, consentirà servizi più precisi e affidabili, l’uso esteso della telematica, e quindi anche un alleggerimento dei volumi di traffico verso l’area sanitaria. Traffico vuol dire parcheggi, e i parcheggi sono sicuramente una delle piaghe del S.Salvatore. I conti, dice il manager, sono a posto, e gli interventi programmati procedono secondo precisi piani finanziari. Le risorse non mancano, e preziosi sono risultati i 47 milioni di euro sborsati dalle assicurazioni per i danni all’ospedale.
Gli utenti della sanità trovato sempre da ridire, e lo fanno anche medici e personale del settore: tutto ciò è normale, anzi utile per scoprire carenze e risolvere problemi. Questi ultimi esistono e sono innegabili, ed emergono tutti i giorni. La sanità sta riprendendo il proprio ritmo dopo un trauma terribile e una “batosta” da stordire i giganti. Sarebbe difficile negare i problemi, ma ingiusto tacere su ciò che va bene e sta andando per il verso giusto.
Occorre ricordare infatti che la ricostruzione del centro dell’Aquila non esiste, mentre quella dell’ospedale San Salvatore procede secondo i programmi e suo tempo illustrati da Silveri, e utilizzando risorse erogate e disponibili senza le mefitiche pastoie burocratiche che stanno intensificando la distruzione sismica per la città, per le opere d’arte, per gli edifici monumentali e le sedi istituzionali, ma soprattutto per privati con case E e in zona rossa.
Insomma, la ricostruzione riguarda solo l’ospedale e le competenze della ASL.


08 Dicembre 2010

Categoria : Cronaca
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