Srour: “No a poltrone o sedie da scaldare”


L’Aquila – Clemente Mastella con grande sciarpa al collo (il freddo aquilano intimorisce) stasera al Canadian, per presentare con Mimmo Srour i Popolari per il Sud d’Abruzzo, partito di centro con sguardo al centrodestra, ma idee ben precise e propositi determinati. Una sala non grande, ma sicuramente molto piena di gente, un’ottantina di amministratori già passati con il PpS in tutta la regione, un gruppo consiliare al consiglio provinciale dell’Aquila, e molte simpatie in itinere. “Pensate al consiglio regionale?” chiede il cronista a Srour, ex assessore regionale e provinciale, “ab ovo” con l’Udeur e con Mastella, poi diverse esperienze, e ora di ritorno accanto al leader campano. “Se volessimo, sicuramente avremmo adesioni in Regione. Ma almeno per ora con ci interessano poltrone, soprattutto non ci interessano sedie da scaldare con incarichi e deleghe così, tanto pwer averle”. E’ il marchio di fabbrica di un politico che da sempre crede nella politica come militanza e quindi come campo di azione, di produzione di fatti. Allori sicuramente, ma anche oneri, altrimenti “uno se ne resta a casa a fare altro”.
Mastella parla di politica nazionale, di Berlusconi, della situazione, ma soprattutto del “suo” Sud, nel quale a suo tempo ebbe a mietere succose messi elettorali e consensi piuttosto vasti. Preoccupanti per altri politici del Sud. Poi ricorda: “Al Nord non debbono alzare troppo la voce, per i rifiuti di Napoli. Non dimentichiamo che i rifiuti del Nord sono stati portati anche in Campania”. E’ la cifra dei Popolari per il Sud: con la gente sui problemi. Partendo dal basso, da quel Sud che a 150 anni dall’Unità d’Italia sta rotolando indietro, invece di avanzare.
E’ anche il tema di Srour che, nel suo intervento di presentazione del partito e della sua linea di azione in Abruzzo, ribadisce di concepire la politica solo come lavoro per la gente, e non lavoro per la propria carriera. “Le città abruzzesi, e L’Aquila in particolare, sono in ginocchio – deconomicamente I tagli di risorse previsti con il federalismo dagli esperti sono agghiaccianti: L’Aquila perderebbe oltre il 65% delle risorse attuali che derivano dallo Stato. La sua fine. Chi occupa poltrone e detiene incarichi deve lavorare, è tempo di muoversi e di farlo subito. Siamo tradizionalmente una forza di centro, veniamo dal popolo, guardiamo al centrodestra ma abbiamo le nostre idee, intendiamo agire secondo itinerari precisi prima di tutto per il Sud, e l’Abruzzo oggi è sprofondato nel Sud. Muoviamoci”.


29 Dicembre 2010

Categoria : Politica
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