Funivia, per la giunta niente colpevoli – Hanno distrutto il Gran Sasso e polemizzano…


L’Aquila – (Nella foto il Gran Sasso capovolto e sprofondato turisticamente) -Dal Comune riceviamo la seguente nota, attribuibile alla giunta comunale: “I tecnici del Centro turistico del Gran Sasso hanno lavorato giorno e notte, anche in condizioni meteorologiche proibitive, per riaprire gli impianti. È evidente che il problema che si è verificato è stato un incidente imprevisto e imprevedibile. Cercare colpevoli e strumentalizzare la cosa per fare polemiche politiche non aiuta lo sviluppo e l’economia del Gran Sasso”.
La giunta comunale si esprime in maniera unanime sulla vicenda della mancata riapertura della Funivia del Gran Sasso, rinviata a causa di un problema tecnico che ieri, nel corso di una conferenza stampa, hanno illustrato il presidente della società Vittorio Miconi e il direttore Marco Cordeschi.
“Come disse il maestro Riccardo Muti proprio in un concerto all’Aquila – ha dichiarato compatto l’esecutivo – chi suona stona, chi non suona critica. Una frase che si attanaglia bene alla situazione presente. È chiaro che questo imprevisto, verificatosi in fase di collaudo, peraltro a causa di un componete che non era stato oggetto della revisione, è un mero incidente di percorso le cui cause sono imputabili a una fatalità e non certo a responsabilità oggettive, né di carattere tecnico, né di carattere amministrativo né, tantomeno, di carattere politico”.
“Anziché puntare il dito contro ipotetici quanto improbabili responsabili – prosegue la giunta – sarebbe decisamente più opportuno che si lavorasse insieme a un progetto di rilancio e si sviluppo del comprensorio sciistico del Gran Sasso, riconoscendo doverosamente il lavoro immane e l’impegno innegabile di quanti si sono adoperati con sacrifici e generosità per consentire la riapertura degli impianti, affrontando la non facile responsabilità di provvedere a lavori straordinari in una fase, quale quella post sisma, in cui molti non riuscivano neanche a provvedere all’ordinario.”
(Ndr) – Mille volte abbiamo scritto (ma forse qualcuno non ci legge o preferisce far finta di non leggerci) che agli aquilani non bisogna “toccare” il Gran Sasso. Hanno sopportato decenni di insipienze, fughe, incapacità e hanno visto la loro montagna regredire: da una delle prime dell’Appennino, all’ultima dopo l’ultima, come è oggi. Fallimentare, mal gestita, ridotta in pezzi e umiliata da quest’ultima grottesca vicenda del rinvio dell’apertura. E’ stupefacente che la giunta non se ne renda conto e continui a farfugliare difendendo l’indifendibile.
Chi cerca colpevoli? Anzi, meglio, chi se ne frega dei colpevoli, magari di qualche straccio da far volare? E’ plateale e gravissimo che, soldi alla mano, non siano riusciti a fare tutto in tempo, durante l’estate, con coscienza e capacità. Qui non importa il guasto, non importa l’imprevisto. Importa che il Gran Sasso non apre, che migliaia di aquilani abbonati siano presi in giro, e che molti albergatori siano spinti sul lastrico. Importa quest’ultima rovinosa incompiuta, che piove su una città boccheggiante e sfinita. Questo importa, non un colpevole qualsiasi, un qualcuno da gettare in mare per saziare i pescicani. Semplicemente chiedano scusa, si tolgano di mezzo e vendano o affittino il Gran Sasso il più presto possibile.


30 Dicembre 2010

Categoria : Cronaca
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