No, Chiodi non sia come Obama


Dicevamo nel precedente pensierino editoriale che Chiodi era come Obama, nel senso che poteva nominarsi vip e vertici dei settori regionali, scegliendoli tra i suoi amici e le persone che ritiene fidate. E’ un diritto degli eletti dal popolo, conclamato nei paesi anglosassoni, dai quali abbiamo molto da imparare. Molto, ma non tutto. Quindi Chiodi può benissimo risparmiarsi di somigliare a Obama. Il presidente USA, infatti, ieri non ha tagliato teste nè licenziato vertici dei servizi di sicurezza dopo la ben nota storia del terrorista nigeriano carico di esplosivo. Costui a Natale aveva in mente di “farsi” un aereo di linea riducendolo in cenere. E immolandosi. Non ci è riuscito, ma se era per la CIA e gli altri servizi sicurezza, stavano freschi i passeggeri di quell’aereo. Anzi, stavano caldissimi.
Licenzio tutti, vi faccio vedere io, aveva bofonchiato Obama alle Hawai in vacanza (rovinata). Ma in realtà, non ha licenziato nessuno.
Ecco, Chiodi non faccia come lui. Qualcuno lo mandi a casa, se lo merita, naturalmente. Ha cominciato con i manager delle ASL, ma solo per politica:
erano creature del regime precedente. Adesso aspettiamo con pazienza che il presidente abruzzese somigli a se stesso. Basta con l’abitudine di imitare gli altri, con la xenofilìa. E stiamo a vedere che succede.



07 Gennaio 2010

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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