Le macerie dove le metto?


L’Aquila non ha mai saputo (o voluto?) risolvere il problema dei propri rifiuti, immaginiamo come si può trovare oggi al cospetto delle montagne di macerie che la soffocano. 15 anni fa si giocherellava impunemente con Monte Manìcola, la discarica di qua o di là, le rivolte paganichesi, le proteste dei sobillati ad ogni tentativo di localizzare l’impianto di lavorazione del pattume. Una storia assurda che tutti ricordano, una medaglia all’inettitudine che molti amministratori e politici dovrebbero ostentare sul villoso petto.

Insieme con diversi altri attestati di micidiale pochezza politica e amministrativa. Ora la macerie dove le metto? Le macerie che sono milioni di metri cubi, che erano la città?
Forse a quasi 10 mesi dal sisma, almeno un piano forte e chiaro avrebbe potuto essere concepito. Forse si sarebbe dovuta incaricare la Protezione civile, che ha risolto il caso Napoli. Forse… Ripugna ironizzare su un tema tanto doloroso, e magari prendersela con chi ci sta lavorando, alla Teges. Ma ripugna anche pensare che di questo passo, i grandi problemi non saranno mai risolti. Quello delle macerie era minaccioso e urgente come quello delle tendopoli. Ma in troppi non lo hanno capito in tempo.



22 Gennaio 2010

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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