E’ giusto lapidare Gianni Chiodi?


Abbiamo amici e conoscenti nel centrosinistra, come nel centrodestra. Alcuni li stimiamo, magari dall’alto dell’età, che ci dà qualche seme di saggezza. Ci sono dei “perbene” anche in politica, e persino nella politica di casa nostra.
Apprezziamo, ad esempio, lo spirito rampante dei più giovani nel PD (da ristrutturare in Abruzzo). Ci sono donne brave, e uomini che sembrano apprezzabili. In ambedue i poli. Non è mai più scuro di mezzanotte, si diceva una volta. Con costoro dobbiamo trovare in questa nostra terra forze e risorse per tornare a galla. Almeno a galla.
Stando le cose come stanno oggi – e a prescindere da ciò che riveleranno le inchieste – ci chiediamo, rimuginando sui fatti di ogni giornata trascorsa, a notte fonda, spento lo schermo tv dopo un vecchio film registrato e rivisto con serenità, se sia giusto lapidare Gianni Chiodi, come taluno sta facendo. Come vedete, è un interrogativo ispirato da considerazioni di natura umana e non politica. E se sia giusto dimenticare altri episodi moralmente riprovevoli, ce ne sono stati, sui quali la stampa e la politica hanno taciuto. Meno noi e pochi altri. Il buonsenso, la coscienza, dicono che non è giusto. E ancora una volta ci ritroviamo in amare considerazioni sul modo di far politica oggi, che è il segno più sanguinante e bruciante di una decadenza che fa paura. La vera, inequivoca prova del declino di questo paese spicinato. Abruzzo incluso a pieno titolo. Speriamo che Chiodi trovi conforto nella lettura di Seneca, che è nelle sue abitudini, mentre altri non leggono neppure la pagina sportiva.



26 Febbraio 2010

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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