Che succede in comune?


Troppe dimissioni in Comune. Da sinistra, dal centro e da altri liberi pensatori come Colonna. Dimissioni date con convinzione, non con l’idea spocchiosa di lasciarsi tirare per la giacchetta con le parole “ma ripensaci, ma torna, abbiamo bisogno di te”. Qui la gente se ne va e basta, ed è palese che lo fa per sfiducia, per intima convinzione che la situazione sia tanto grave, e che non ci sia più nulla da fare. E’ un fenomeno da allerta, che dovrebbe indurre i leaders politici a studiare strategie eccezionali, e la somministrazione di farmaci salvavita. Da molto tempo, dal Comune ci sono soltanto uscite. Una soltanto se n’è avuta, di entrata, quella di Stefania Pezzopane, che è sicuramente importante, ma non risolutiva, almeno al momento.
Qui due sono le cose. O in tanti hanno capito che per l’amministrazione si accorciano i tempi, e comunque tutti presto andranno a casa, tanto vale fare bei gesti e dimettersi. Oppure in troppi hanno paura che il sindaco futuro, si pensa Stefania Pezzopane, sarà un osso duro e sarà finita la pacchia per fannulloni, affaristi, comprimari, personaggi di paglia. Resta il fatto che, al momento, le dimissioni a catena allertano, inquietano. Un lettore ha mandato un messaggio telefonico anonimo. Dice soltanto “che straccio di comune”. La politica aquilana dia un colpo d’ala: non si abbandona la nave lasciando che tutti anneghino con il suo naufragio. Se occorrono rimedi drastici, arrivino.
Non ci sono pietre che cantano, piuttosto pare che piangano.



18 Agosto 2010

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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