“Sanità, nessuno canti vittoria”


Pescara – “La sentenza del Consiglio di Stato sul caso dell’ospedale di Guardiagrele non fa che confermare indirettamente la posizione espressa dall’Italia dei Valori, sin dall’inizio, e che può essere riassunta in due punti”. Lo dichiara il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’Italia dei Valori, che continua: “Il primo: quello che viene spacciato per programma operativo, con la chiusura di alcuni ospedali, è di fatto un nuovo piano di rientro, che stravolge i contenuti di quello precedente, tutt’ora in vigore, il quale prevedeva riconversioni e non chiusure di strutture ospedaliere, ma soprattutto la contestuale riorganizzazione della medicina dei territori, dei servizi e della rete di emergenza. Ossia il principio, costituzionalmente tutelato, che l’assistenza sanitaria si riorganizza ma non si abolisce.
Il secondo: Chiodi non ha mai voluto parlare di un nuovo piano di rientro, da ricontrattare e rimodulare con il goveno centrale, perché questo avrebbe comportato, secondo le disposizioni di norme statali e del patto per la salute sottoscritto dalle regioni, il passaggio dalla gestione commissariale della sanità a quella ordinaria, con tutto quello che avrebbe comportato in termini di limiti e riduzioni alla discrezionalità decisionale di cui stiamo subendo gli abusi”.
“Attenzione, però, – aggiunge Mascitelli – a non abbassare la guardia perché il commissario Chiodi ha dalla sua parte, pronti ad intervenire due ministri: Fazio e Tremonti.
Al primo interessa dimostrare con il caso Abruzzo che è possibile un nuovo modello di sanità liberistico e non solidale, in cui si possono fare le scelte senza bisogno di condividerle con le istituzioni locali e con i cittadini. Al ministro dell’economia, impegnato in faccende più grandi dell’Abruzzo, interessa soltanto far quadrare i bilanci senza preoccuparsi più di tanto che questo venga fatto sulla pelle dei pazienti.
Se vogliono continuare in questo progetto aberrante, mascherandolo dietro il falso obiettivo del riequilibrio dei conti della sanità, sarà sufficiente per loro mutare alcuni aspetti formali e non sostanziali, per non dare appiglio ad organi terzi di entrare nel merito delle scelte compiute”.
“Siamo solo – conclude il segretario regionale IdV – al primo capitolo di una storia, quella del futuro della sanità abruzzese, ancora tutta da scirvere. Noi vogliamo scriverla insieme ai pazienti oncologici a cui sono stati tolti i sussidi, insieme ai disabili psichici che si sono visti ridotti i servizi assistenziali, insieme ai tanti pazienti che si vedono respinti da vergognose liste di attesa, o, in molti casi, parcheggiati sulle barelle dei corridoi dei reparti”.


20 Gennaio 2011

Categoria : Politica
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