Caro Ministro Tremonti, ci dica…

(di Gianfranco Colacito) – Caro Ministro Tremonti, speriamo che questa letterina giunga fino ai suoi occhi. Noi ci permettiamo comunque di inviargliela da quaggiù in Terronia, dove qualcuno sente dentro di sè ancora il senso dello Stato. Che vuol dire prima di tutto salvaguardia dei diritti e serietà delle sanzioni. Lei stesso, Ministro, ha viaggiato su un treno verso Reggio Calabria, e lo hanno raccontato tutti i giornali. Fa bene a toccare con mano le situazioni che ogni giorno travagliano la vita di noi cittadini, davvero amareggiati, creda. Lei su quel treno ha trovato due toilettes senz’acqua, e lo ha anche detto al Vip delle Ferrovie che premuroso le telefonava per sapere se tutto era ok. No, ha detto lei più o meno: “Qui nei bagni del treno non c’è l’acqua, quindi bene un tubo…”. La sua uscita ci consola e consolida la stima che lei, sicuramente, merita come economista e come ministro. E anche come persona. Ma, caro prof. Tremonti, vorremmo sapere un’altra cosa: appurato che non c’era l’acqua in quei bagni rotolanti sui binari, ha anche chiesto che il responsabile sia individuato e sanzionato?
Qui caro Ministro, il problema è proprio questo. Nell’Italietta scalcinata dei primi 150 anni (ce ne saranno altrettanti? Chi sa…) nessuno è mai responsabile di nulla. Vengono fuori cose assurde, clamorose, ma mai il nome del responsabile. Qualche voltano saltano gli stracci, nel senso che si punisce qualcuno che non conta nulla, e si protegge chi deve rispondere delle cose che non vanno, perchè è pagato perchè sia così. E se sta in alto, pagato anche molto bene.
Sia una regola, questa, caro Ministro Tremonti. Anche così questo paese cambierà. Speriamo. E siamo certi che lei voglia cambiarlo, forse padanizzandiolo un po’: sa che non sarebbe un gran male, se aumentasse la serietà? Se diventassimo un po’ asburgici? Se qualche marpione dallo stipendio a molti zeri e la raccomandazione blindata al tungsteno finalmente pagasse?