“Tra domenica e lunedì”


Pescara – (di Goffredo Palmerini) – E’ in vendita in questi giorni nelle edicole abruzzesi, insieme al numero di primavera della rivista trimestrale “D’Abruzzo”, il volume “TRA DOMENICA E LUNEDI. 6 aprile – 21 novembre 2009 diario da un terremoto” di Anna Ventura, pubblicato One Group Edizioni, L’Aquila. Il diario della scrittrice aquilana, entrato l’anno scorso nella lista d’onore del Premio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, è una straordinaria testimonianza letteraria e civile sulla tragedia che ha colpito L’Aquila, un toccante viaggio tra l’angoscia e la speranza.
Il volume verrà presentato a Pescara martedì 5 aprile alle ore 16:30 presso la Sala Convegni della Fondazione Pescarabruzzo, in Corso Umberto II n. 54 (ingresso laterale), a cura della Sezione Abruzzese dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG). Introdurrà il presidente della Sezione Abruzzese dell’AIIG, prof. Agnese Petrelli, parleranno il prefatore Goffredo Palmerini, la prof. Maria Concetta Nicolai, il dr. Gaetano Basti, la presidente della One Group Edizioni, Francesca Pompa, e l’Autrice.

Anna Ventura così scrive sull’attuale numero della rivista D’Abruzzo.
“E’ sempre difficile dire perché si è scritto qualcosa, ma, nel caso del testo “Tra domenica e lunedì – diario da un terremoto”, la spinta iniziale non può essere che quella di testimoniare, di fermare sulla pagina un accadimento nuovo e imprevisto, che ci sconvolge e ci inserisce, improvvisamente, in una realtà diversa, in un’altra dimensione. Premetto che io da sempre scrivo diari – in parte depositati presso l’Archivio del Diario Italiano, a Pieve Santo Stefano (Arezzo) – e che, quindi, quello del terremoto non è che uno dei tanti; tuttavia, le circostanze erano, nell’immediato della tragedia, così complesse e stranianti, che probabilmente avrei rinunciato a scrivere, se non me lo fossi imposto con uno sforzo di volontà.

Credo di aver fatto bene a documentare subito quei brutti momenti, perché già oggi, a distanza di qualche tempo, constato che molti dettagli del racconto già sfuggono alla mia memoria e che la testimonianza che mi offre la pagina ha un’evidenza che certamente un tempo più lungo avrebbe compromesso. Un vero diario ha, però, una sua caratteristica, che è quella di riferire, sic et simpliciter, il pensiero di chi scrive, fino al rischio dell’indiscrezione. C’è qualche dettaglio che avrei dovuto tacere, ma, tra l’eliminazione diplomatica e il pericolo di qualche opinione troppo dura, ho scelto il secondo, per coerenza con la volontà di testimoniare il vero.

Non pensavo di pubblicare queste pagine. Sono stata esortata a farlo da varie circostanze: la nascita di una vera “letteratura del terremoto”, la buona accoglienza degli amici della One Group Edizioni (Francesca Pompa e Duilio Chilante) per la pubblicazione, e di quelli di “D’Abruzzo” (il direttore Gaetano Basti e la caporedattrice Maria Concetta Nicolai), per la diffusione. Un particolare ringraziamento debbo al carissimo amico Goffredo Palmerini, che ha scritto un’ottima prefazione e segue le vicende del libro con assiduità e passione. “Tra domenica e lunedì” è una piccola tessera che si inserisce nell’immenso mosaico di testimonianze relative alla nostra tragedia: finora, è l’unica cosa certa che abbiamo, oltre alla nostra resistenza alla malasorte e alla nostra dignità. Ma non è poco”.

Anna Ventura è una delle personalità più fervide, eclettiche ed affermate della letteratura italiana. Nata a Roma da genitori abruzzesi, laureata in lettere classiche a Firenze, agli studi di filologia classica, mai abbandonati, ha successivamente affiancato un’attività di critica letteraria e di scrittura creativa. Lunga sarebbe la lista delle opere pubblicate, per molte case editrici italiane: tra esse 13 volumi di poesie, 9 volumi di narrativa – soprattutto racconti, ma anche romanzi e diari di viaggio – e 6 testi di critica letteraria. Alcune sue opere sono state tradotte in francese, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese e rumeno, e pubblicate su riviste, antologie e volumi monografici. Di lei si sono occupati critici italiani e stranieri, anche in monografie. Giornalista, Anna Ventura collabora con varie riviste, in Italia e all’estero. E’ presente nell’antologia delle scrittrici del PEN CLUB internazionale, curata dall’Università di Salta, in Argentina. Corposo il “palmares” dei riconoscimenti e dei premi tributati alla grande scrittrice abruzzese: il Premio per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1983), quindi il Tagliacozzo (1988), il Chianti (1989), il Lerici/Pea (1995), l’Utet (1997), l’Esuvia (2000), il Capoverso (2003), il Cesare De Lollis (2005), il Venilia (2007), tutti per la poesia. Finalista ai Premi nazionali Adelfia (1985), Il Ceppo (1986), Penne (poesia – 1989), Penne (narrativa – 1990), Teramo (racconto – 1991), ha conseguito il premio Giusti Monsummano (1992), il Parise (1994), il Michetti D’Annunzio (2001) per la narrativa, il Tagliacozzo (1984) per la critica e l’Over Cover Scriba (2007) per la prefazione. Ha avuto i Premi Histonium per la cultura (1977) e Peltuinum per la carriera (2003). Ha tradotto dal latino il De Reditu di Claudio Rutilio Namaziano e gli Inni di Ilario di Poitiers per il volume “Poeti latini tradotti da scrittori italiani” (Bompiani, 1993). Dirige la collana di poesia Flores, per la casa editrice Tabula Fati di Chieti. I suoi diari – tra cui quelli del 1996 ed appunto questo del 2009 inseriti nella Lista d’onore del Premio “Pieve Santo Stefano” – sono tutti depositati presso l’Archivio Nazionale del Diario.

PUBBLICAZIONI
POESIA
Brillanti di bottiglia (Quaderni di Rivista Abruzzese, 1978); La diligenza dei Santi (Bastogi, Foggia, 1983); Aria sulla quarta corda (Forum, Forlì, 1985); Le spighe incrociate (Edizioni dell’Urbe, Roma, 1987); Le case di terra (Forum, Forlì, 1989); In chartis (Bastogi, Foggia, 1996); Nostra Dea (Esuvia, Firenze, 2001); Haiku e altri versi (Signum, Milano, 2001); Cinquanta poesie (Tabula Fati, Chieti, 2003); El Jardin (trad. di Carlos Vitale, Peccata Minuta, Barcellona, 2004); L’armadio delle meraviglie (Collana Studi abruzzesi, Regione Abruzzo, 2004); La Città (Noubs, Chieti, 2007); Non suoni ma rumori (Venilia, Padova, 2008).
NARRATIVA
La strada ebrea – racconti (Carabba, Lanciano, 1975); Venti passi nel sentiero – racconti (Marcello Ferri, L’Aquila, 1983); Il calendario olandese – racconti (Solfanelli, Chieti, 1986); I sogni della ragione – racconti (Book, Bologna 1989); Lo specchio vuoto – racconti (Solfanelli, Chieti, 1992); Limite di un pomeriggio d’inverno – racconti (Solfanelli, Chieti 1995); Foglietti cinesi – diario di viaggio (Edizioni dell’Oleandro, Roma, 1997); Lares – due romanzi paralleli (Bastogi, Foggia, 1998); La settimana di Anil ( Del Romano, L’Aquila, 2003); La nobiltà dei mercanti (Bastogi, Foggia, 2006).
CRITICA
Studi recenti su Rutilio Namaziano (Le Monnier, Firenze, 1971); La multiforme unità di Pasolini (Quaderni di Rivista Abruzzese, Lanciano, 1977); Cinque saggi di abruzzesistica (Bastogi, Foggia, 1984); Ex libris del primo Novecento (Parsifal, Pescara, 1987); Il mestiere appassionato (Tracce, Pescara, 1993); La musa errante (Bastogi, Foggia 2001).


01 Aprile 2011

Categoria : Cultura
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