Tanta gente nel centro storico aquilano – Bertolaso: rivedrete il centro fra 5 anni almeno


riaperto-centro-storico-21-giu-09L’Aquila – Come un malato gravissimo che riapre gli occhi e dà un segno di vita. Il centro storico aquilano ha riaperto i battenti: solo poche centinaia di metri (corso Federico II) e piazza Duomo, illuminata dal Sole. Stefania Pezzopane si è augurato che pian piano sia davvero riaperta la città, pezzo dopo pezzo, con speranza e fiducia. Chi aveva inventato la notizia del caffè con Letta da Nurzia, avrà anche constatato che nessuna saracinesca è stata sollevata. Abbagli da dopo sisma… Alle 11 di questa mattina parecchia gente è rientrata in città, ha camminato guardandosi intorno con sgomento e con dolore, è passata nel tunnel di legno eretto tra palazzi pericolanti nella parte più stretta del corso intitolato al fondatore della città, Federico II di Svevia. Con la gente, il sottosegretario Gianni Letta, il capo della protezione civile Bertolaso, e le autorità locali. Molti erano commossi. Letta, forzando la sua abituale vocazione al silenzio di fronte ai microfoni, ha detto che la ripresa della vita si vede e che il governo sarà sempre presente, come lo è stato dal primo giorno dopo il 6 aprile. Guido Bertolaso ha confermato chiaramente che per una ricostruzione vera e propria del centro “5 anni non basteranno”. Ma – ha aggiunto – “non ho mai visto dopo un terremoto così grave un intervento tanto veloce e concreto”.
Il commissario all’emergenza ha spiegato: “Tutte le attività di ricostruzione devono essere portate avanti dagli enti locali e da questo punto di vista vorrei essere chiaro: non sono il commissario della ricostruzione, sono il commissario per l’emergenza. I commissari per la ricostruzione sono i rappresentanti di questo territorio e se ne dovranno assumere la responsabilità”. In riferimento all’attività finora portata avanti Bertolaso ha osservato: “Dalla presenza dei leader del G8 sicuramente potrà derivare un impulso fortissimo alla ricostruzione e alla restituzione di questa città così bella ai suoi abitanti, all’Italia e al mondo”. Un segno di speranza, ha pensato più d’uno, nei confronti dei grandi della Terra e del loro aiuto concreto a L’Aquila.
L’invito a Gianni Letta ha avuto un significato particolare. Letta cominciò la sua carriera da giornalista proprio a L’Aquila e ad Avezzano (la sua città), salendo velocemente verso i vertici del quotidiano “Il Tempo”, stimato come nessun altro dallo storico fondatore Renato Angiolillo. Del “Tempo” Letta fu caposervizio, e poi direttore, restando sempre particolarmente legato ai ricordi aquilani, alla redazione aquilana e ai giornalisti che li lavoravano. I ricordi del grande mediatore Letta, oggi sicuramente personaggio di primissimo livello in Italia e al governo, sono nitidi e vivi: oggi ha rivisto anch’egli una città stravolta, devastata, che rialza la testa con fatica. La sua presenza è beneaugurante sul piano dei ricordi, degli affetti, della vicinanza psicologica e umana.
In centro si potrà andare a piedi ogni giorno, tra le 11 e le 22, muovendosi in gruppi di 50-60 persone. Dovrebbe presto tornare anche qualche attività commerciale.

STEFANIA PEZZOPANE - Questo il saluto e l’augurio di Stefania Pezzopane: “La vera emergenza ora è la riapertura del centro storico dell’Aquila e di tutti i centri storici colpiti dal terremoto su cui ruotano attività economiche, sociali e il tempo libero dei cittadini. E’ una questione non solo di identità e di nostalgia ma di reale ripresa. Questo è il senso della riapertura simbolica del centro che deve rimandare ad un altro appuntamento a brevissimo: quello della vera apertura di un pezzo di città e poi un altro e un altro ancora fino a fruirla di nuovo tutta. Per rivederla senza i vetri rotti, le finestre chiuse, i negozi serrati e le macerie. Gli sforzi per farci arrivare fino in piazza Duomo oggi devono essere ripagati con sostanziosi interventi pari se non superiori a quelli messi in atto per i nuovi moduli abitativi in cotsruzione. Gli importanti uffici del centro storico, i negozi, come tutto quello che rende viva una città, devono riaprire i battenti velocemente prima che questa vivacità si rifondi altrove. Va bene anche una strada la volta, non pretendiamo miracoli, ma che si cominci. Per farlo bisogna dotare i vigili del fuoco di attrezzature e materiali che ora mancano, mentre piove nelle nostre case. Che non sia un malinconico bentornati in centro quello di oggi ma un arrivederci qui, fra non molto”.

(nella foto: Visitatori cauti e protetti dai caschi questa mattina in piazza Duomo)


21 Giugno 2009

Categoria : Cronaca
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