CGIL su debiti e carenze sanità


Pescara – Il “fallimento della politica commissariale sulla sanita’ portata avanti da Gianni Chiodi e Giovanna Baraldi” e’ stato denunciato oggi dalla Cgil di Pescara, che ha sollecitato l’apertura di “un confronto che dia una svolta al settore”. Paolo Castellucci, segretario provinciale CGIL, ha messo in evidenza gli effetti negativi della politica di riorganizzazione della sanita’ citando alcuni dati della Asl di Pescara e ricordando le bocciature arrivate dal Tar. “La mobilita’ passiva extraregionale, ha detto, determina un deficit di 7 milioni e 64mila euro (mentre nel 2008 il saldo tra mobilita’ attiva e passiva era di 205mila euro). L’incidenza della spesa della sanita’ privata, poi, e’ passata dal 16,9 al 17,8 per cento, dal 2008 al 2010, e i costi della produzione di servizi affidati all’esterno e’ salito dal 44,1 al 47,3 per cento. Nello stesso arco temporale la spesa del personale si e’ ridotta di 10 milioni di euro (passando da 181 a 172 milioni di euro) ed e’ arrivata al di sotto della media nazionale. Se fosse vero quello che si diceva in una delibera del 2007 dell’allora manager Antonio Balestrino, con questo personale non verrebbero garantiti i livelli essenziali di assistenza”. Ne consegue l’atto di accusa della Cgil e la richiesta di un cambio di rotta. “Se facciamo sacrifici con l’obiettivo di riorganizzare la sanita’ e paghiamo l’1,4 per cento di addizionale Irpef e i ticket sanitari per poi ottenere questi risultati, non possiamo che prendere atto del fallimento puro della politica portata avanti”. Gli aspetti sanitari, poi, devono “fare il paio con il disastro sociale a cui si assiste in Abruzzo, ma in questa regione non c’e’ integrazione socio sanitaria per cui l’ospedale resta l’unica soluzione”. Il sindacato chiede di “superare la superficialita’ e l’arroganza dei commissari e di aprire un confronto anche con il governo nazionale?


28 Maggio 2011

Categoria : Economia
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