Teatro estivo nel Teramano


S.Omero – Spettacolo ed impegno sociale per la nuova coproduzione del Teatro Stabile d’Abruzzo con la compagnia Terrateatro “Vivo nel vuoto”, con gli attori diversamente abili del Teatro delle Formiche in scena Venerdì 8 luglio, ore 21.15, ingresso libero, a Sant’Omero, nell’ambito della rassegna Teatri Paralleli, Festival nazionale delle differenze, V edizione.
Lo spettacolo è realizzato con la fondamentale collaborazione dell’ Assessore alla cultura Giuseppe Antonio Di Michele della Provincia di Teramo e fa parte del “Progetto Abruzzo” che vede il Teatro Stabile d’Abruzzo incubatore e partner delle realtà più prestigiose e dinamiche del panorama teatrale abruzzese.
“VIVO NEL VUOTO” è un omaggio a Philippe Petit, il più famoso funambolo della storia. La sua più grande impresa è stata quella compiuta nel 1974, quando attraversò su una fune le Twin Towers, diventando il poeta dell’aria. Werner Herzog dice di Philippe Petit:” …mostra l’arte di colmare ed illuminare il Vuoto, un vuoto tra due torri, due orli di precipizio, due pianeti, o lo spazio tra il cuore e lo spirito. Un filo collega ciò che sarebbe rimasto separato per sempre nella solitudine”.
Il Progetto nasce da un percorso realizzato con gli attori disabili del Teatro delle Formiche che ha portato alla realizzazione di un primo studio dal titolo “Sognando Philippe” e questo spettacolo è la sua naturale prosecuzione.
La vicenda, nella sua forza espressiva, è appunto il pretesto per parlare di quella celebre “passeggiata” tra le Torri Gemelle, ma anche per parlare di solitudini che si incontrano.
Tentare una improbabile emulazione di una “passeggiata” nel vuoto è una metafora, un tentativo di costruire una visione al limite della realtà. Importante non è quel momento di straordinaria magia; straordinario, piuttosto, diventa la sua preparazione, la strada che conduce verso l’irraggiungibile. Può bastare per risvegliare le emozioni. Nel racconto teatrale i personaggi si chiamano per nome, sono essi stessi funamboli esperti che sanno sentire la vibrazione della corda ed interpretare il vento. Ci raccontano un progetto impossibile e la sua attuazione: lo fanno insieme a Petit. Ma, alla fine è chiaro che i sogni e i progetti di ognuno sono quelli che ogni spettatore può riconoscere, per fare proprio questo viaggio verso l’ignoto che è lo spettacolo, che è la vita. I corpi, la lentezza, la forza, l’urlo, sono i mezzi espressivi che diventano forma, dando al sogno effimero di un funambolo una fissità eterna. Philippe è ancora lì, su quel filo. Lì è raggiunto da altri esseri umani che rifiutano la scontata quotidianità. L’invito è straordinario: “Vieni anche tu sul filo, da qui tutto è diverso”.
Si replica domenica 17 luglio, ore 21.00 a Controguerra e domenica 31 luglio, ore 21.00 a Penna Sant’Andrea


06 Luglio 2011

Categoria : Cultura
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.