Sevel, 30 anni e in salute


Atessa – CI SARA’ ANCHE MARCHIONNE? – CIN CIN PER TUTTI I 6.000 DIPENDENTI – (Foto: l’ingresso Sevel, i furgoni Ducato e sotto Sergio Marchionne, l’ad nato a Chieti) – Domani la più grande industria d’Abruzzo, la Sevel di Atessa, compie 30 anni e li festeggia alla grande. Invitati al cin cin tutti i 6000 e passa dipendenti, con le loro famiglie. Sarà, dicono ad Atessa, un brindisi con pasticcini per almeno 20.000 persone, ammesso che ci siano tutti coloro che potrebbero esserci. Per i sindacati, soldi che si sarebbero spesi meglio, se fossero finiti in tasca ai lavoratori, i quali reclamano – senza esito finora – un premio di produzione, che, dicono alcuni esasperati, è stato pagato, ma solo ad alcuni. Sarà così? Il clima è comunque buono. L’azienda è la sola nella galassia Fiat ad andare bene: mercato in crescita, ripresa produttiva, lunghi treni carichi di furgoni Ducato che sferragliano lungo l’Adriatica, verso nord. Macchine vendute che vengono consegnate in tutta Europa. Domani, giorno del compleanno, chi sa, potrebbe far capolino anche il capo dei capi, Sergio Marchionne, amministratore del gruppo, anche lui abruzzese di origine (50 anni fra poco), come i lavoratori della Val di Sangro. Il deus ex machina che sta trasformando la Fiat ed è sbarcato alla grande oltre l’Atlantico, nel mondo delle quattro ruote americane.
Nessuno conferma la sua presenza ad Atessa: dovrebbe tornare dall’America, dove si trova, con un aereo privato per essere alla Sevel domani. Nel 25/mo compleanno lo ha fatto.
La festa potrebbe essere l’occasione per buone notizie: altri straordinari (e quindi buoni affari per l’azienda) e, toccando il cielo con un dito, anche assunzioni. Il sindacato ci spera, ma prepara richieste e rivendicazioni. Non per nulla alla Sevel, per volontà della FIOM, si sciopera ormai da mesi il sabato, giorno dello straordinario, per un motivo o per un altro, di volta in volta. Tutti validi, per il sindacato, anche se non tutti condividono gli scioperi e poi lo sgradevole bollettino numerico dei furgoni che, per l’astensione, non sono stati sfornati.
L’azienda nacque tre decenni fa e all’inaugurazione c’erano fior di autorità, anche l’allora presidente Pertini e l’ancora giovane e e pimpante avvocato Agnelli. Le donna facevano a gara per avvicinarsi a lui: le poche che militavano allora in politica, le pochissime del sindacato, le giornaliste. Anni di grandi promesse, anni di riscatto della Val di Sangro, che alcuni chiamavano forzando ma non troppo la verità “valle della morte”. Ora c’è la più grande industria d’Abruzzo, il più grande stabilimento per veicoli commerciali che esista al mondo. Qualcosa significherà pure. Sembra la cima del campanile rimasta in piedi a Longarone, nel Vajont, quando dalle montagne scese un titano di acqua a cancellò ogni cosa. Il campanile rimase in piedi, poi attorno rinacque tutto. La Sevel di Atessa sarà come quel campanile?


10 Settembre 2011

Categoria : Cronaca
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