“Ricostruzione, ecco altre ordinanze” – E Chiodi promette tempi brevi


L’Aquila – Si colloca a regime, finalmente davvero, il meccanismo della ricostruzione? Pare di sì, e ancora una volta grazie al pragmatismo di Gianni Letta, tornato questa mattina a presiedere il periodico tavolo dedicato all’argomento numero uno della vita aquilana e del cratere sismico. Togliere di mezzo le macerie e rimettere in piedi i cuori dei centri abitati, cominciando da quello straziato e mummificato dell’Aquila. Il sottosegretario (accolto dal sindaco, dal presidente Del Corvo, dal prefetto e da altre autorità che hanno titolo in questo organismo) ha ascoltato, compreso come sta andando avanti (?) la situazione, e si è sbilanciato – ma se lo fa, sa di poterlo fare – annunciando che sono in preparazione altre ordinanze ad hoc (probabilmente due, per ora) per accelerare procedure e itinera dei progetti presentati per le case E, e procedure per gli interventi dei privati e nei complessi condominiali. Si dovrebbe in base a tali disposizioni poter andare avanti senza intoppi ed eccessive lungaggini. Non tutti soddisfatti: gli ingegneri sostengono che… si stava meglio quando si stava peggio, cioè quando l’interlocutore era la Protezione civile. Lo ha detto in tv il loro presidente, De Santis. Gli esponenti delle istituzioni ritengono, invece, che ci si trovi sulla buona strada per arrivare all’apertura dei cantieri. Sorridenti il sindaco Cialente e il presidente Del Corvo, almeno di fronte a fotografi e telecamere. In attesa, come da 29 mesi, i cittadini: per loro il sorriso (relativo) riapparirà quando i cantieri risulteranno aperti e operanti nelle loro case E, attualmente rovine o semimacerie. A proposito, irrisolto che si sappia il problema macerie. Che occorra un’altra ordinanza? San Gianni Letta sta sicuramente valutando anche questo problema.
L’Aquila aspetta il 6 obbre: trentesimo mese. Due anni e mezzo dall’altra vita.

PAROLA DI CHIODI – “Tempi certi, responsabilizzazione della parte privata e controlli. Grazie alle nuove regole discusse e condivise oggi, entro il 2013 e’ ragionevole pensare che la ricostruzione delle case “E” situate fuori dal centro storico, dove risiede la maggior parte della popolazione, potra’ ritenersi conclusa. Le pratiche presentate entro il 31 agosto scorso dovranno giungere ad ammissione a contributo definitivo entro il prossimo dicembre”. Cosi’ il Commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, a margine del tavolo di coordinamento degli Enti, che si e’ svolto oggi all’Aquila, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Durante il vertice e’ emersa la volonta’ condivisa di accelerare la procedura per l’approvazione dei progetti, per concludere in tempi rapidi la ricostruzione pesante fuori dai centri storici. Il Commissario Vicario Antonio Cicchetti ha evidenziato l’opportunita’ di dare maggiori responsabilita’ ai progettisti: dovranno essere questi ad assumersi la responsabilita’ professionali dei progetti dei singoli appartamenti, sia dal punto di vista tecnico che economico, mentre Cineas e Reluis continueranno ad esaminare i progetti relativi alla sostituzione edilizia e quelli delle parti comuni, che sono i piu’ complessi ai fini della sicurezza e dell’impegno economico. Poiche’ tutti gli interventi puntano al miglioramento sismico, e’ emersa la necessita’ di effettuare i dovuti controlli: dovranno essere eseguiti collaudi tecnici e amministrativi sia in corso d’opera che a fine lavori. Massima attenzione e’ stata posta anche al rispetto dei tempi per effettuare i lavori: non dovranno essere superati i 24 mesi dal rilascio del contributo definitivo per il rientro nelle abitazioni. Come riportato nel documento approvato e che stabilisce le linee guida su cui si basera’ l’ordinanza, il superamento di questi limiti dovra’ necessariamente comportare per i proprietari la perdita dell’assistenza e la riduzione del compenso per i progettisti, gli amministratori di condominio e i direttori dei lavori. Importanti passi avanti per quanto riguarda lo smaltimento delle macerie sono emersi dalla puntuale relazione del soggetto attuatore, Giuseppe Romano. Si sta effettuando un’importante attivita’ di raccordo tra i numerosi soggetti interessati e grazie ai nuovi mezzi a disposizione dei Vigili del Fuoco, sara’ implementato il trasporto. Le attivita’ di rimozione sono aumentate negli ultimi mesi, ma l’obiettivo da raggiungere nei prossimi giorni e’ quello di arrivare alla rimozione di circa 2.000 tonnellate di macerie al giorno.


14 Settembre 2011

Categoria : Cronaca
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