Il Gran Sasso? Più di sempre rantola in coma profondo


L’Aquila – ACCORRA QUALCUNO CAPACE DI SALVARLO – Come sempre ormai da molti anni, alla vigilia della stagione invernale sugli sci, il Centro turistico del Gran Sasso entra in coma. Veramente ci si trova da mesi, visto che è tutto chiuso e fermo da quel dì. Tra liti, carte bollate, reciproche accuse e zuppe di veleno: il peggio che possa capitare, e che a L’Aquila è regolarmente capitato, perchè la città e i suoi politici sono noti per non farsi mancare mai niente. Sono arrivate dimissioni e crisi isteriche. Ci sono stati anche ripetuti sabotaggi agli impianti, ma naturalmente non conosceremo mai i responsabili, come è regola nelle storie torbide. E questa comincia a diventarlo, dopo essere stata da decenni solo ridicola. Parata di inettitudini sovrapposte.
Tutte le altre stazioni sciistiche pensano all’apertura, alla promozione dell’immagine, alle tariffe e al lancio pubblicitario. Compresi gli impianti sull’altro versante del Gran Sasso, quello teramano. Il Gran Sasso aquilano, invece, accende i ceri attorno alla bara sempre prossimo all’ultimo respiro. Una storia desolante, che dura da tempo, costellata da errori politici, da ambizioni smodate di assumere poteri e controlli, di incompetenze professionali soprattutto in materia di turismo. E naturalmente ci risiamo, stavolta con l’acqua alla gola più del solito.
Scrive il sindacalista Domenico Fontana, FILT CGIL: “Forse la svolta potrebbe essere più vicina, forse il rilancio del Centro turistico del Gran Sasso potrebbe non essere una chimera ma trasformarsi in realtà. In quei fatti che la città aspetta da decenni e che oggi, a pochi passi dalla meta, qualcuno prova ancora a mandare a monte, cercando di ritardare o bloccare il rilancio dell’azienda e anzi avvicinando (con il proprio comportamento) persino il fallimento della società.
Se l’obiettivo è quello di ricapitalizzare il Centro turistico e rimediare finalmente ai milioni di euro di debiti accumulati dall’azienda è arrivato il momento di chiamare tutti alla loro responsabilità, a dimostrare senza reticenze – Comune, amministratori della società, dipendenti del Centro turistico, politici – il loro attaccamento all’azienda e la loro volontà di lavorare per il futuro, per valorizzare le grandi potenzialità turistiche ed economiche della nostra montagna.
D’altra parte negli ultimi giorni si sono ripetute vicende preoccupanti, il danneggiamento di alcune strumentazioni della funivia, che devono suscitare allarme e che fanno temere come ci sia un tentativo di rendere più difficile il rilancio del Centro turistico. Episodi simili sono già stati segnalati dalla stessa azienda (le altre manomissioni e le relative denunce all’autorità giudiziaria) e dunque è necessario che tutti si prendano le loro responsabilità e agiscano di conseguenza: l’amministrazione comunale accelerando i contatti e le trattative per ricapitalizzare la società, le organizzazioni sindacali promuovendo un confronto aperto e serio sul rilancio e lo sviluppo dell’azienda, il presidente dimissionario Miconi ultimando il compito che gli era stato affidato dal sindaco, i dipendenti favorendo una riorganizzazione necessaria alla sopravvivenza della società e dell’occupazione.
Sono obiettivi che la città persegue da decenni è oggi sono più vicini. A tutti noi tocca vigilare affinché i tentativi di mandarli a vuoto falliscano, agendo coerentemente e alla luce del sole perché la città possa finalmente valorizzare il Gran Sasso come abbiamo sempre auspicato”.


21 Settembre 2011

Categoria : Turismo
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