Dragaggio, spuntano due esposti: “Ripuliti i cittadini, non i fondali insabbati”


Pescara – RIGUARDANO LA NICOLAJ E RISALGONO A DIVERSI MESI FA – (Foto: Un intervento di pulizia di fondali) – C’è, come molti avevano ipotizzato, del marcio oltre che… in Danimarca, anche nel porto canale di Pescara, da mesi insabbiato, sporco, chiuso e inservibile con enormi danni di immagine per la città ed economici per diverse categorie. Il marcio è ipotizzato, almeno finora, in due esposti (di cui non si era mai saputo nulla, viva la trasparenza…) sono stati presentati alla Procura in merito al dragaggio del porto, effettuato nei mesi scorsi dalla ditta Nicolaj, che si e’ aggiudicata l’appalto del Provveditorato alle opere pubbliche. Il primo esposto risale al 29 dicembre 2010 e il secondo all’8 aprile 2011, come hanno annunciato stamani in conferenza stampa i consiglieri di opposizione Enzo Del Vecchio (Pd) e Fausto Di Nisio (Italia dei valori). La situazione, quindi, era nota nell’ambiente politico, ma nessuno ne parlava, forse per utilizzare la notizia chi sa a quali scopi. Fino ad oggi i duce consiglieri hanno preferito “non dire nulla degli esposti presentati. Ma oggi, a lavori di dragaggio conclusi, ci sentiamo in diritto di dire alla collettivita’ cosa e’ accaduto” e cioe’ “il deprecabile, maldestro e distorto uso che si e’ fatto del denaro pubblico” perche’, hanno spiegato, all’impresa Nicolaj sono stati destinati “486.600 euro di regali, cioe’ somme per oneri non previsti in gara”.
Del Vecchio ha ricordato che le procedure di gara per il dragaggio sono state due: la prima di 500mila euro per 9.000 metri cubi (poi ridotti a 2.000) e la seconda di un milione e 900 mila euro (poi ridotti a un milione e 90mila euro) per rimuovere 16.800 metri cubi. La prima gara si e’ svolta a giugno del 2010, e la ditta Nicolaj si e’ aggiudicata l’appalto ma e’ subito emersa la “mancanza dei requisiti da parte dell’impresa che non aveva la disponibilita’ del sito ove trasferire e trattare il materiale da trattare”, nonostante Nicolaj abbia dichiarato di disporre dell’impianto. Per superare questo problema, in base alla ricostruzione di Del Vecchio (che si e’ fatto consegnare tutti i documenti dal Comune di Pescara), Nicolaj ha ottenuto l’autorizzazione a trattare sul posto il materiale con un impianto mobile e la ditta Dec ha ottenuto il subappalto per effettuare questo trattamento (al prezzo di 223.800 euro). A quel punto il Provveditorato ha predisposto un progetto di variante con il quale ha ridotto i metri cubi da dragare e ha rivisto il costo del trattamento in ragione della nuova strumentazione (facendolo passare da 42,5 euro a metro cubo a 105,5 euro a metro cubo). Si e’ passati poi al secondo progetto, anch’esso affidato alla ditta Nicolaj. E’ stato allora che i carabinieri hanno proceduto al sequestro, in due occasioni, della discarica dove venivano conferiti i materiali inquinati separati dalle sabbie ed e’ stata quindi individuata una nuova discarica a Canosa di Puglia ma il Provveditorato ha sospeso i lavori e approtato una variante progrettuale in diminuzione. Dall’esame del computo metrico emerge pero’ che a Nicolaj sono stati rimborsati a pie’ di lista 262.800 euro per il conferimento a discarica a Canosa di Puglia, “come se la responsabilita’ dell’accaduto fosse da ricondurre alla committenza e nonostante questo onere fosse stato gia’ previsto e remunerato in sede progettulale”. A Nicolaj, per Del Vecchio, “sono stati regalati prima 223.800 euro e poi 262.800″ per cui “ci sono profili di illegittimita’ amministrativi grandi come una casa ma anche reati penali” e il consigliere parla apertamente di “truffa”. “Non si e’ dragato il porto – ha detto Fausto Di Nisio – ma si sono dragate le tasche della collettivita’”.


29 Settembre 2011

Categoria : Cronaca
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