Castiglione su ritardi pagamenti imprese


Pescara – “Raccolgo con viva preoccupazione e con altrettanta attenzione il grido d’allarme lanciato da Confindustria ed Ance circa i ritardi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni verso le imprese”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. “In un momento in cui la crisi influisce negativamente sul sistema imprenditoriale – prosegue l’assessore – colpire ulteriormente le imprese con ulteriori aggravi, rappresenta un problema che va necessariamente risolto. Capisco anche il danno economico che le stesse sopportano per la necessita’ di dover anticipare i loro crediti presso il sistema bancario. D’altro canto, comunque, e’ necessario mettere in campo misure, come quelle del pareggio di bilancio che, come mai in questo momento, risultano essere irrinunciabili per dare sicurezza al nostro Paese”. Secondo Castiglione, “contestualmente ad operazioni responsabili in termini di bilancio, bisogna adottare misure in grado di sostenere settori strategici dell’economia. In tal senso, le Regioni hanno gia’ espresso la volonta’ di chiedere al governo nazionale iniziative utili a dare risposte alle istanze che legittimamente arrivano dalle nostre imprese. La seduta del 21 settembre della Commissione Attivita’ Produttive della Conferenza delle Regioni ha voluto proporre al Governo alcuni interventi che, se fossero resi concreti nel breve periodo, sarebbero certamente in grado di invertire l’attuale negativo stato di fatto. Gli interventi in oggetto riguardano per esempio la possibilita’ di deroga per gli enti territoriali virtuosi ai vincoli del patto di stabilita’, al fine di consentire il pagamento dei debiti verso le imprese. Un’altra proposta riguarda l’effettiva possibilita’ per le imprese di compensare i propri debiti fiscali con i crediti verso la pubblica amministrazione. Un altro passo importante – ha spiegato Castiglione – potrebbe essere rappresentato dalla semplificazione e completa informatizzazione delle procedure di spesa, al fine di assicurare il rispetto dei tempi previsti dalla direttiva comunitaria. Infine, nell’ambito della programmazione economico finanziaria degli enti, si vuole fare in modo che la stessa possa garantire flussi di cassa adeguati alle spese che matureranno nell’anno corrente, nonche’ il ripristino invece di tempi piu’ lunghi di permanenza delle risorse a residui passivi, i quali, ora come ora, vanno in perenzione amministrativa dopo soli 3 anni”.


29 Settembre 2011

Categoria : Cronaca
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