Tasse, cultura e imprenditoria


L’Aquila – QUESTO POMERIGGIO CONSIGLIO STRAORDINARIO – (Foto: il palazzo comunale nell’altra vita) – Il consiglio comunale si riunirà oggi alle ore 16, nella sala “Sandro Spagnoli” di Palazzo dell’Emiciclo, in seduta straordinaria aperta. In discussione tre ordini del giorno relativi, rispettivamente, alla restituzione delle tasse sospese a causa del sisma dall’aprile 2009 al 2010, alle criticità e alle proposte per il comparto delle attività produttive e per quello degli enti culturali.
Diciamo senza esagerare che la seduta potrebbe e dovrebbe essere storica, quanto meno appartenere ad una pagina rilevante della vita n.2 di questa città che da due anni e mezzo tenta di svegliarsi dal coma. Senza riuscirci che in minima parte. L’Aquila è stravolta, sfigurata, esangue, e vive una sorta di risveglio dall’anestesia. Il consiglio comunale si tiene dopo una notizia importante, quella data dal presidente Chiodi ieri: restituzione delle tasse al 40% (come in Umbria e Marche, niente di regalato) e, chiede l’on. Lolli, anche un rinvio del termine del 31 ottobre. Che incalza e grava come un incubo. Lolli ha ragione: non si farebbe in tempo comunque ad applicare la riduzione annunciata da Chiodi, ammesso che sia vera. Del presidente non dubitiamo, del Governo sì. Aspettiamo i fatti. Comunque è 10 ottobre, un rinvio è inevitabile.
Siamo anche alla vigila del dibattito sulla legge popolare per il terremoto aquilano. Non è all’ordine del giorno del consiglio, ma c’è da ritenere che se ne parlerà. Sicuro, invece, che si parlerà di enti culturali e di attività produttive. In uno scenario di disoccupazione, posti persi, precariato, cassintegrati e crollo delle iscrizioni a scuola. La città che declina, si sgonfia, implode. Ci sarebbe da dire che per riavviare alcune attività produttive (il commercio ambulante dell’ex piazza Duomo trasferito a piazza d’Armi), due anni e mezzo non sono bastati e ora si parla di dicembre, o forse dei primi del 2012. Storia desolante, molto aquilana, e non l’unica, di indecisioni, burocrazia, malapolitica, ritardi che non possono essere giustificati. Ieri, infine, la gente delle carriole ha impartito un’altra lezione (semplice e lineare come sa fare il popolo) andando a ripulire le mura di viale Stazione, che sparivano dietro vegetazione, rifiuti, rottami, macerie, mezzi abbandonati, reticolati spiantati. Una lezione ai politici da una città che non intende morire tra immondizia, incuria, distrazioni, incapacità e omissioni. E alza la voce. Sempre correttamente. Ma fino a quando correttamente?


10 Ottobre 2011

Categoria : Politica
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