“Intercettazioni? Sarò più prudente”


L’Aquila – IL VESCOVO E I FONDI GIOVANARDI – “E’ stata un’esperienza che mi ha provato duramente e ho imparato che bisogna essere piu’ prudenti”. Monsignor Giovanni D’Ercole, foto, vescovo ausiliare dell’Aquila, ha commentato – riferisce l’AGI – con queste parole le intercettazioni nelle quali e’ tirata in ballo la chiesa aquilana nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti Fondi Giovanardi, 12 milioni di euro per il sociale da destinare all’Aquilano per il post terremoto. “D’ora in poi – ha detto il presule all’Agi – mi dedichero’ totalmente alla ricostruzione del tessuto sociale di questa citta’ e staro’ particolarmente vicino ai sacerdoti di questa diocesi”.
Dal complesso delle intercettazioni, pubblicate da alcuni giornali, si trae l’impressione che il prelato a L’Aquila non si sia occupato in passato solo di anime. I suoi colloqui con i politici e con i faccendieri – alcuni indagati per i Fondi Giovanardi – appaiono quelli di un uomo ben consapevole della vita reale e politica. Nessuna sorpresa per chi sa da sempre che la chiesa non si occupa solo degli spiriti, ma è partecipe della quotidinianità in molti dei suoi aspetti. Qualche stupore per chi la pensava diversamente e vedeva gli uomini in tonaca come pastori di anime e basta. La storia dovrebbero leggerla tutti e magari essere più attenti sulle sue pagine antiche, meno antiche e contemporanee. Apprezzabili, comunque, gli intenti di D’Ercole nelle sue esternazioni all’agenzia di stampa che lo ha sentito. Dice che sarà prudente, cioè accorto. Quando sospetterà di poter essere intercettato, o come regola di vita?


17 Ottobre 2011

Categoria : Cronaca
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