I tribunali non si devono chiudere


Avezzano – (di Lucia Proto, donne IdV) – Eliminare il Tribunale e gran parete dei servizi essenziali, come gli Ospedali, significa snaturare le città, non amarle. Ogni città fonda il suo tessuto urbano, sociale ed economico su questi punti cardine: le scuole, il tribunale, il municipio, l’ospedale, le poste e tutte le attività commerciali e culturali che vivono per la presenza di questi servizi; ciò significa che la città per rimanere in vita non può perderne neanche uno.
Se i cosiddetti Tribunali “minori” verranno tolti, si priverà anche la mia città, Avezzano, di un’importante settore di servizi ed economico, intorno al quale vivono centinaia di persone, avvocati, operatori, commercianti, insieme a tutte le loro famiglie, creando sostanziali ulteriori disagi.
Tutta la cittadinanza e le popolazioni della Marsica, anche coloro che risiedono nei più piccoli centri di questo territorio, perderebbero un servizio essenziale che garantisce il loro diritto di essere tutelati legalmente e per i quali il Tribunale di Avezzano è stato sempre il punto di riferimento della legalità e del rispetto delle regole.
Come faranno i giovani avvocati, magari con figli piccoli, a dedicare intere giornate per spostarsi verso L’Aquila o Pescara? Quali enormi difficoltà verranno create a loro e alle loro giovani famiglie? Padri e madri che accompagnano i figli a scuola ogni mattina, cosa faranno, dovranno costringere i nonni a dormire nelle loro case per poterli poi accompagnare? Oppure dovranno pagare degli estranei? Come faranno queste famiglie in cui lavorano entrambi i coniugi? Dove già uno dei due coniugi è costretto a lavorare lontano? Chi li aiuterà?
Già le famiglie vengono costantemente private di servizi essenziali per poter accudire i figli in modo civile e si costringono i nonni a farlo a tempo pieno, perché sono carenti gli asili nido pubblici e le rette sono molto costose.
Non possiamo permettere che questo avvenga. Ci tolgono continuamente tutti i servizi essenziali, lasciandoci soli; ma almeno il nostro lavoro, lasciate che possa essere svolto con dignità e serenità per le nostre famiglie.
Oltre al tempo che se ne andrà per gli spostamenti poco funzionali, quanti soldi perderanno inoltre queste famiglie? Tutto questo andrà poi anche a discapito della crescita professionale e di tutte le altre necessità quotidiane di cui ogni famiglia normalmente necessita.
Il Tribunale di Avezzano è un’istituzione per la lotta alla criminalità di tutto il territorio della Marsica ed è già da tempo carente di Magistrati. In questi anni è anche aumentata, notevolmente nel territorio, la malavita organizzata di tutti i generi (Vedi anche la questione dei falsi agricoltori). Se il Tribunale dovesse essere tolto, la lotta a queste strutture illecite che ledono profondamente tutte le attività economiche del nostro territorio, perderebbe uno strumento fondamentale e si avrebbe un drastico peggioramento nell’economia legale.
Inoltre, intorno al territorio urbano del Tribunale sono nate negli anni attività commerciali, quali: bar, ristoranti, edicole, negozi per adulti e bambini, farmacie, copisterie, ecc, legate al via vai delle persone che la mattina frequentano questo servizio, cosa faranno queste attività, quando non vi sarà più nessuno? Di che cosa vivranno quando tutte le economie della città verranno eliminate? Di che cosa vivrà la città?
La Facoltà Universitaria di Giurisprudenza, ad Avezzano, che coagula giovani provenienti da territori più disparati e alza il livello culturale ed economico della città, con la chiusura del Tribunale, perderebbe un punto di riferimento didattico importante e la principale motivazione per cui era nata. La presenza di una Università è un enorme “biglietto da visita” per una Città che in questo modo viene anche conosciuta all’esterno. I rapporti tra Università e organismi di giustizia vanno invece consolidati per dare maggiori possibilità professionali ai nostri figli.
Per abbattere la Giustizia si comincia col ridurre i magistrati, gli operatori e infine i Tribunali! E la recente legge sui Mediatori, invece di semplificare i procedimenti, rischia di allungarne i tempi, a causa della conflittualità di interessi e della confusa interpretazione delle competenze. In questo modo si ingolferebbero di cause i Tribunali delle grandi Città, creando altri “Porti delle Nebbie”. Ma i nostri governanti, di concerto con le Amministrazioni locali, fino ad ora poco incisive sull’argomento, non sembrano tenerne conto e procedono a colpi di macete, senza minimamente pensare alla popolazione. Salvo poi cercare, come al solito e per propaganda politica personale e locale, un improbabile recupero!
Se pur gli scioperi degli avvocati in atto in questi giorni siano una dimostrazione del grave disagio che vive la categoria e la cittadinanza di Avezzano, rilevo che questi possono anche provocare un danno maggiore a tutte le persone che attendono da tempo Giustizia.
Come Responsabile Donne IDV Abruzzo, propongo pertanto a tutte le forze politiche e a tutte le famiglie che hanno a cuore il futuro delle città di dimostrare il proprio dissenso, a tali chiusure, manifestando tutti insieme davanti ai Tribunali.


10 Novembre 2011

Categoria : Politica
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