“Cialente e Barca, la stessa medaglia”


L’Aquila – VOCI CIRCA IL BLOCCO DEL CONCORSONE – Mentre circolano voci insistenti, e anche autorevoli, circa il possibile imminente blocco del consorsone, che verrebbe impugnato da più parti, va avanti infuocandosi la polemica politica: c’è chi ormai prende di mira e colpisce il sindaco e il ministro Barca sempre più spesso.
“E’ davvero con grande sorpresa che ho letto il tweet del Ministro Barca, in cui si diceva ‘che gli aquilani lavorano contro se stessi’. Io credo ormai che Cialente e Barca rappresentino le facce della stessa medaglia”. Lo afferma il Vice Presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis (foto). “Un Sindaco che fino a ieri ha strepitato e starnazzato contro commissariamenti, contro il blocco della ricostruzione, contro la carenza dei finanziamenti, oggi e’ invece prono a un pluricommissariamento, alla carenza di risorse finanziarie, al blocco delle attivita’ comunali – continua De Matteis – tutte cose che dovevano essere anticipate, gestite e organizzate nel momento in cui si stava passando dalla gestione commissariale di Chiodi a quella ordinaria. Purtroppo – secondo De Matteis – il Ministro Barca non e’ riuscito a dare un segnale reale in questo senso. Le risorse finanziarie sono esattamente quelle di qualche tempo fa, ma va anche detto che gli 800 milioni Inail sono in attesa di indicazioni da parte del Comune e i restanti soldi del Cipe possono essere erogati solo quando lo stesso Comune sara’ in grado di rendicontare e fornire le richieste di spesa adeguate. La gestione maldestra del concorso per i precari e la mancata riorganizzazione delle strutture comunali, ancora prima che si tornasse all’ordinario, hanno di fatto inchiodato il Comune al blocco totale. Ancora oggi siamo di fronte, quindi, a un commissariamento che avviene temporaneamente con l’ingegner Mancurti e successivamente con Paolo Aielli per L’Aquila e Paolo Esposito per il cratere. Sarebbe interessante da parte del Ministro Barca fornirci gli elementi di valutazione che hanno portato il capo del personale del quotidiano ‘Il Messaggero’ (Esposito) e un uomo di Finmeccanica (Aielli) a ricoprire questi ruoli di fatto commissariali, con uno stipendio di 250mila euro cadauno. Tutto questo nel silenzio totale di ‘Zelig Cialente’, che non ha adesso nessun problema ad accettare commissari, costi esorbitanti per gli stessi, il controllo totale sulle attivita’ del Comune da parte dello Stato, una carenza di finanziamenti e l’incapacita’ di gestire la macchina comunale. Se a tutto questo aggiungiamo la penosa e ormai tragica esposizione di piani (da quello di ricostruzione a quello regolatore, fino al piano strategico e a quello Ocse di Barca e Calafati) possiamo ben dire che a oggi, visti gli effetti prodotti da tutta questa carta, la ricostruzione sara’ un castello di carte”.


17 Ottobre 2012

Categoria : Politica
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