Mirino sulle istituzioni, c’è preoccupazione

Martinsicuro – Preoccupa e non solo le autorità, ma soprattutto i cittadini, a Teramo come a Martinsicuro, il clima minaccioso e persistente anche nei confronti dei rappresentanti delle istituzioni e dello Stato. Colpire un carabiniere, e tentare una seconda volta di farlo, è inquietante, anche perchè le indagini (riguardanti anche un attentato incendiario contro la giudice Tommolini) non pare abbiano dato risultati. Un anno senza esiti, almeno che si conoscano.
A novembre 2011 l’ auto del carabiniere De Cicco venne data alle fiamme insieme a quella del giudice di Teramo, Marina Tommolini (il magistrato che a settembre ha condannato all’ergastolo Salvatore Parolisi).
Dell’autore di quei roghi dolosi ancora oggi non c’e’ traccia. Qualche giorno fa si e’ ripetuta la stessa scena ma l’attentato incendiario non e’ andato a buon fine, fortunatamente. Ad essere preso di mira e’ stato, questa volta, solo il luogotenente Spartaco De Cicco, il sottufficiale del reparto operativo dei carabinieri di Teramo che ha condotto con successo diverse inchieste delicate e scottanti. La sua auto, posteggiata davanti all’ abitazione a Martinsicuro e’ stata interessata da un principio d’incendio. Sulla vicenda vige uno stretto riserbo e ad occuparsi del caso sono proprio i colleghi del comando provinciale che indagano a 360 gradi.
Nel frattempo, e’ stato disposto un servizio di pattugliamento costante del quartiere in cui vive De Cicco ad opera dei carabinieri della compagnia di Alba Adriatica. Al luogotenente dell’Arma giungono attestazioni di solidarieta’ e vicinanza. Fra tutti, quelli del sindaco di Martinsicuro, Paolo Camaioni. Ma per i cittadini si respira, come dicono alcuni, cattiva aria. Prendere di mira impunemente giudici e forze dell’ordine non può essere accettato dalla gente come atto appartenente all’ordinario andamento della malavita e piccola malavita.