Cospa: “Di contadini e allevatori tutti se ne infischiano, prima di tutto le tv”


Rossi Dino 2L’Aquila – “Degli allevatori e dei contadini, che costituiscono ancora oggi migliaia di imprese piccole e medie e producono ciò che mangiamo, che lavorano ogni giorno duramente e ricevono pochi spiccioli dai signori del mercato, tutti si infischiano: politici, istituzioni, enti, e anche parte della stampa, intendiamo specialmente oggi le televisioni. Pubbliche e private. Esistono solo altri lavoratori, per esempio adesso Villa Pini. La televisione ha ignorato completamente le nostre proteste e i nostri cortei”. E’ Dino Rossi, fondatore della pugnace organizzazione Cospa, a parlare con InAbruzzo.com per telefono da Roma, dove gli allevatori sono giunti e giungeranno in queste ore, da tutta Italia. Dall’Abruzzo hanno “marciato” sulla capitale una ventina di trattori e sono giunti in almeno cento con auto e autobus. E’ la protesta di chi non ha avuto nè voce nè attenzione, di chi si vede pagare patate e carote pochi centesimi, mentre i prodotti viaggiano poi attraverso le mani degli speculatori e della grande distribuzione, fino a costare carissimi per i consumatori. Spremuti ai due capi della filiera sono i produttori, quelli che lavorano davvero la terra, e i consumatori, quelli che pagano prezzi da rapina. In mezzo, tutti quelli che sul lavoro e sul portafogli della gente guadagnano e dominano lo scenario.
Dino Rossi ha protato i “suoi” a Roma e lì resterà fino a quando non ci saranno novità concrete. Dice: “Siamo stati ricevuti dal sottosegretario Bonfiglio, dopo aver parcheggiato i trattori presso la FAO lungo il racordo anulare. La nostra piattaforma prevede lo stato di crisi con un lungo elenco di aziende che falliscono e cedono ai pignoramenti della Gerit. Siamo una categoria in crisi profonda ma nessuno bada a noi”.
Il sottosegretario ha proposto qualche misura per la categoria, tipo la revoca dei sostegni europei a chi ha doppio reddito, cioè fa l’agricoltore ma anche altri mestieri. “Ma a noi non basta – dice Rossi – vogliamo parlare con il governo, non con un sottosegretario. Vogliamo risposte certe, impegni precisi. Vogliamo valorizzare i nostri prodotti, il nostro lavoro, e chiediamo compensi dignitosi non stabiliti dai re del mercato, dai padroni del profitto. Protestiamo contro la tv nazionale, locale, pubblica e privata che ci ignora. Qui resteremo fino a quando non ci sembrerà che vi siano vere novità”.
(Nella foto: Dino Rossi, capo del Cospa, durante una manifestazione di protesta)


16 Novembre 2009

Categoria : Cronaca
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