Rossi, ricomincia la protesta


Ofena – DOPO EQUITALIA ORA CI SI METTE ANCHE LA TERCAS – CASSA DA MORTO DAVANTI AD EQUITALIA, PROMETTE ROSSI – Riceviamo: “O rivediamo le cose, o mi ubriaco e i danni a carico del destinatario!! Ieri una giornata da dimenticare per l’azienda Dino Rossi di Ofena, alla quale è stato predisposto il blocco del conto corrente da parte EQUITALIA, e che ha rischiato di essere protestato pur avendo i soldi sul conto corrente.
Nonostante erano stati fatti i versamenti mirati per il pagamento di assegni , la direzione generale della Tercas, ha deciso di non pagare i titoli emessi per il pagamento delle spese aziendali. Tutto questo è accaduto mentre il titolare si trovava all’Aquila a fare le consegne dei latticini, della sua azienda agricola, raggiunto telefonicamente dalla filiale di Bussi sul Tirino, dandogli la disastrosa notizia.
Dino Rossi è andato su tutte le furie scagliandosi contro la banca per aver sbagliato l’operazione, ha chiamato la questura di l’Aquila, minacciando altra manifestazione se la cosa non fosse andata a buon fine. Equitalia ha fatto sapere tramite le forze dell’ordine che avrebbe sbloccato tutto solo se l’azienda avesse accettato la rateizzazione, un vero e proprio ricatto! L’ agricoltore ofenese non è uno che cede a ricatti di sorta, specialmente quando nei documenti inizia a trovare anomalie, sia per quanto riguarda i decreti ingiuntivi emessi costati al contribuente 25.000 euro, sia per i tassi di interessi applicati, i quali su alcune certe cartelle ammontano al 50%: la risposta da parte dell’agricoltore la potete immaginare! È vero che c’è stata proposta la rateizzazione, ma è una rateizzazione capestro, in quanto la prima rata prevede il versamento di tutte le spese sostenute per i decreti ingiuntivi. Intanto ha fatto sapere che tra dieci giorni, alla fine della mietitura, ricomincerà la protesta ad oltranza e questa volta davanti l’ingresso di Equitalia, con l’ausilio della ormai famosa cassa da morto protagonista di parecchie manifestazione organizzate dal Cospa Abruzzo.
Una cassa da morto omologata, non di quelle cinesi, onde evitare contestazioni inutili, con a seguito una cassa di whisky Ballantines. L’agricoltore inizierà a bere per dimenticare Equitalia e tutta la politica che non ha tiene conto delle difficoltà che le aziende stanno attraversando e il metodo che questo ente di riscossione mette in atto nei confronti di una categoria sofferente per i costi gestionali e i prodotti sottopagati.
L’agricoltore , fa sapere, che non smetterà di bere fino a quando questo caso non arriverà a livello nazionale, fino a quando non verranno riviste i metodi adottati per la riscossione dei tributi, per le aziende in difficoltà. Quindi ogni responsabilità dello stato di salute del contadino sarà legato agli impegni di Equitalia al nuovo Presidente del consiglio, più si allungheranno i tempi e più lo stato di salute del contadino peggiora. Cari signori di Equitalia , Presidente del consiglio, Presidenti regionali e provinciali, cercate di sfruttare i dieci giorni per rivedere tutto, perché il contadino, abbia trovato il modo di come farvela pagare”.


12 Luglio 2014

Categoria : Cronaca
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