“Cinghiali, ecco come mi difendo” – Mi hanno distrutto l’orzo, alle vacche ora cosa dò?”


Ofena – (di G.Col.) – INTERVISTA A DINO ROSSI DEL COSPA, CHE DICE DI AVER ABBATTUTO DA SOLO 25 ANIMALI PREDATORI – GLI HANNO DISTRUTTO SEI ETTARI COLTIVATI A ORZO – Come sta la situazione dei cinghiali e dei danni – anche pesanti – che causano ad allevatori e contadini? Siamo andati a chiederlo a Dino Rossi, il fondatore dell’associazione allevatori Cospa, a Ofena, il suo regno incontrastato. Ma anche terreno di scontro da sempre con i cinghiali che, nottetempo, scendono dai boschi circostanti, ricedenti nel Parco del Gran Sasso, e devastano. Grattano, scavano, distruggono piante, mangiano.
Dai predoni umani li distingue solo il fuoco: loro non sanno accenderlo, i barbari che irrompevano dal Nord Europa sì.
Già, perché non esiste un altro verbo più preciso per descrivere le incursioni dei maiali selvatici, numerosi, aggressivi, affamati, capaci di muoversi a frotte, organizzati quasi come se studiassero i piani. Dei veri e propri generali ungulati. Come va, Dino?
“Va che avevo sei ettari di terreni coltivati a orzo, completamente devastati. Ora ho bisogno di foraggio per le vacche. Dove vado a prenderlo? Alla Provincia?”


A proposito di Provincia, che stanno facendo?
“Gli abbattimenti dei cinghiali, certo, ma finora non so quanti ne abbiano eliminati. Forse venti, venticinque, e i cinghiali sono – solo nella zona di Ofena – centinaia e centinaia. Tutti affamati. E pare abbiano deciso di rovinarmi, distruggendomi il raccolto di orzo. Ma, certo, i danni non li ho subiti soltanto io…”.

La Provincia deve procedere rispettando la legge e le regole, quindi va avanti piano. Ma se un proprietario trova dei cinghiali sui suoi appezzamenti, cosa può fare? Può abbatterli?
“Non so rispondere, so soltanto che io li abbatto. Ne ho stesi più di quelli ‘pizzicati’ dalla Provincia, almeno venticinque, uso munizioni adatte e sparo bene. Anzi, spero che nessuno mi si avvicini troppo, nessuno capiti tra la bocca del mio fucile e il cinghiale predone”.

La Provincia risarcirà i danni, almeno si spera. Ma chi sa quando… I tempi sono come sempre sterminati. Venticinque cinghiali sono tanti. Cosa ne fa? Mangerà cinghiale per tutta la vita?
“Io li regalo alla gente, ci facciano pure dei banchetti, o le tagliatelle e le fregnacce al sugo di cinghiale. Ma sia chiaro a lei e a tutti: io debbo sopravvivere, in qualche modo devo cavarmela, non permetterò mai che il mio lavoro vada perso per colpa di quegli animali. La loro presenza e diffusione doveva essere da sempre regolata e controllata, con abbattimenti periodici e puntuali. Come in altri paesi. Qui si fa tutto sempre tardi e male, si accorre quando il danno è già fatto e anche grazie a voi giornalisti che ne parlate. Altrimenti…”.

Noi raccontiamo semplicemente quello che accade. Che farà come persona e come Cospa?
“Nei prossimi giorni partecipo a Teramo ad un incontro con l’assessore regionale,Pepe, che ha avuto la gentilezza di convocarmi per consultarmi. Mai successo prima… Gli chiederò abbattimenti anche nelle zone limitrofe al Parco del Gran Sasso. Altrimenti i pochi imprenditori agricoli che ancora resistono se ne andranno, e mezzo Abruzzo sarà desertificato. E’ questo che vogliono? Se poi preferiscono i cinghiali sulle spiagge o nelle strade urbane, si accomodino”.


02 Settembre 2014

Categoria : Le Interviste
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