Polo elettronico che fu…


L’Aquila – Dall’avv. Paolo Vecchioli riceviamo. “Che bello vedere Franceschini di nuovo e senza fisime congressuali a L’Aquila terremotata per raccontarci di come egli sia portatore di 8 milioni di euro che consegna nelle capienti e sicure mani di Stefania Pezzopane e Massimo Cialente, benedicente e maestro di cerimonie Giovanni Lolli …
Pensare che il 26 u.s. quando l’on.le Lolli ha anticipato urbi et orbi “ la regalia” che stava per pioverci addosso io ed alcuni amici ricordavamo che solo il 26.12.1946 era stato fondato il MSI e discutevamo di come tale ricorrenza non fosse affatto occasione di oblio anzi, rebus sic stanti bus, la ricorrenza de qua stimolava alcune riflessioni anche sul sedicente regalo del PD alla Città di Federico II .
Gli otto milioni di euro che il PD ha rastrellato dalle casse di Pantalone naturalmente e degnamente non ha imboscato e/o spartiti per “attività di partito” come altri hanno costume di fare, pare abbiano il vincolo e dovranno essere destinati da Stefania Pezzopane ( evidentemente già rieletta e beatificata a far tempo dal Marzo 2010 , altrimenti ….?? ) e Massimo Cialente (se sopravvissuto alla sua maggioranza/opposizione ed alle polpette avvelenate del PdCI e dell’IvD ,altrimenti ….??) per far ripartire e riqualificare il Polo Elettronico a L’Aquila .
Io però et non absit inijuria verbis, ho avuto l’impressione che 8 milioni di euro che graziosamente il PD ha scelto di mettere a disposizione dell’Aquila fossero l’equivalente di una “polizza d’assicurazione” per il Sindaco ed il Presidente della Provincia entrambi bisognosi e bisognevoli di tutela nel frangente amministrativo del Comune il primo e della rielezioni alla Provincia la seconda ..
Infatti troppo repentinamente ed improvvisamente finalmente si è percepito,anche dai sinistri e nonostante Franceschini ,che l’elefantiaca e pomposa struttura Polo Elettronico voluta dal consociativismo , dai sindacati della triplice, dalla sinistra che dalle fabbriche ammucchiava insieme ai voti il facile consenso dei fregnoni che abbandonando la campagna, la zootecnia, l’agricoltura, l’artigianato delle piccole attività, fabbro/ferraio, falegname, idraulico, carpentiere e muratore,scalpellino, ramaio, orafo, libraio,rilegatore e restauratore ecc. ecc. per ritirare la busta paga garantita a qualsiasi costo, anche economico e sociale, dal sindacato che, con i “padroni” ,gestiva commesse,permessi sindacali, ferie e malattie,orari di lavoro,permettendo che i citati “padroni”,si abbuffassero di partecipazioni statali,facilitazioni,finanziamenti a fondo perduto,esenzioni di tasse come la FIAT dividendo e spartendo tra i soci e per gli anni del consociativismo cattocomunista utili e facendo pagare perdite e costi a Pantalone,ricorrendo sistematicamente alla cassa integrazione e/o al salvagente della riconversione prima della disoccupazione.
Anche all’Aquila i nostri in camice bianco e deambulanti in una città con l’economia già sfiancata e sciancata dal ricorso ad ogni ammortizzatore sociale “Cicero pro domo sua…” voluto solo dal vecchio PCI e sodali gli ascari della triplice sindacale.
Adesso anche chi in camice bianco ieri difendeva i privilegi consociativi e di partito ci racconta come il Polo Elettronico svenduto in ultimo dal governo D’Alema,ex Italtel e quant’altro già pagato e che continua a pagare Pantalone per gli zombi elettorali oggi utilizzati dai sinistri che li hanno creati, ha finalmente compreso le ragioni della riconversione alla ripartenza della filiera e del volano della piccola imprenditorialità legata al territorio,dell’artigianato delle botteghe e delle attività caratteristiche delle zone interne, dell’imprenditoria legata alla storia ed alle tradizioni di un Popolo che già aveva una sua organica economia che non doveva essere sacrificata alla creazione di carrozzoni elettorali ..
Partecipazione organica delle realtà economiche e delle potenzialità locali delle imprese esistenti ed operanti con le iniziative e le vivacità dell’economia prima locale,quindi regionale e nazionale,finalmente e grazie Franceschini, Lolli, Pezzopane e Cialente, il PD ci ha resi partecipi della sorte di parte dei soldi che Pantalone destina ai partiti, altri non lo hanno fatto (sic.) . Peccato,però, manchino ancora all’appello i milioni di euro del finanziamento pubblico delle attività elettorali,della stampa di regime,del cinema ,dei funzionari di partito e di apparato riciclati in dipendenti pagati dallo Stato e dei sindacalisti anche di quelli riciclati in deputati e senatori, quelli delle baronie delle università e della scuola in genere come della sanità, del Partito dei giudici che dopo la militanza in ANM e/o CSM a spese di Pantalone declinano nel Parlamento Europeo e continuano ad incassare e sempre a spese di Pantalone e quant’altro che ometto per non annoiare e/o passare per un anti……sinistro.
Purtroppo questa non è un’altra storia ma è la storia…”.


29 Dicembre 2009

Categoria : Dai Lettori
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