Il 2010 dimostrerà se ce la faremo


Pescara – (di Roberto Campo, UIL Abruzzo) – Il 2009 è stato un anno di emergenze: il crollo della domanda mondiale e il terremoto. La crisi strutturale dell’Abruzzo, che dura almeno dal 2000, è rimasta in secondo piano. Nel 2010 la Giunta Regionale dovrà affrontarla con decisione. Anche perché le ricadute della crisi mondiale non si possono continuare ad arginare con i soli ammortizzatori sociali.
Il 2010 dovrà essere l’anno degli investimenti: Fondi Strutturali e FAS. Ma anche Master Plan e Accordo Infrastrutture: fino a quando non sapremo quante risorse, quando e per fare cosa ci saranno effettivamente messe a disposizione da questi due strumenti, la situazione delle risorse assegnate all’Abruzzo per lo sviluppo rimarrà deficitaria rispetto alla delibera CIPE del 2007, perché le quote di FAS successivamente accentrate dal Governo non sono state riallocate a favore anche dell’Abruzzo. Le risorse per il terremoto non possono che essere aggiuntive rispetto a quelle per lo sviluppo.
Il 2010 dovrà anche essere l’anno del riordino dei conti pubblici regionali. Ciò vuol dire anzitutto cambiare la sanità, con una vera riforma, che preveda razionalizzazioni e riorganizzazioni, ma anche investimenti. Ci vuole un programma pluriennale che preveda la data del pareggio di bilancio, quella dell’abbassamento di Irpef ed Irap, quella in cui il bilancio tornerà ad avere anche voci di investimento.
Il 2010 dovrà altresì essere l’anno in cui la risposta al terremoto della conca dell’Aquila non sarà solo sul versante della ricostruzione, ma anche dell’economia e del lavoro. Colpisce la sproporzione tra quanto il Governo ha fatto con l’edificazione dei 19 villaggi, un’opera magari anche discutibile ma indubbiamente notevole, e l’atteggiamento assunto sul fronte dei benefici fiscali. La stessa Zona Franca Urbana è una risposta debole all’esigenza di mettere in campo forti incentivi per il rilancio economico dell’area del sisma.
Il 2010 dovrà essere l’anno in cui l’Abruzzo si rapporta con il Centro nazionale da Istituzione a Istituzione, anche negoziando quando è necessario, superando lo schema dall’alto in basso che è stato dominante nel 2009.
Il 2010, infine, deve essere l’anno in cui la Giunta Regionale esce dall’emergenzialismo e definisce le modalità per fare squadra con le forze sociali che vogliono fare la loro parte nell’impresa del rilancio dell’Abruzzo.
Se l’Abruzzo può farcela, lo deve dimostrare nel 2010.


29 Dicembre 2009

Categoria : Economia
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