Eurispes: “Risorse inadeguate per L’Aquila” – Cerasoli: “Situazione non certo nuova”


L’Aquila – (di Vladimiro Placidi, assessore comunale) – Anche da fonti autorevoli giungono considerazioni importanti sulla inadeguatezza delle risorse per il patrimonio monumentale aquilano. Nella giornata di oggi, presso la Biblioteca nazionale di Roma, è stato presentato il 22mo Rapporto Italia 2010 realizzato dall’Eurispes, alla presenza di alcune tra le massime autorità dello Stato. L’Eurispes, istituto di studi sociali senza fini di lucro, opera con autorevolezza dal 1982 nel campo della ricerca politica, economica, sociale e della formazione. La relazione del presidente, prof. Gian Maria Fara, lunga e corposa, ha spaziato dalla crisi finanziaria mondiale, in particolar modo italiana, dallo stato sociale della nazione, dai modelli di sviluppo che si sono susseguiti nel tempo e in particolare dal dopoguerra, alla crisi politica istituzionale che attanaglia l’Italia dopo le vicende di tangentopoli ed ha sottolineato un sentimento di ottimismo diffuso per il futuro economico dell’Italia che è in lieve ripresa. Il Rapporto Italia 2010 ha toccato svariati temi di interesse generale, tra i quali la situazione del Paese nel clima delle privatizzazioni, le difficoltà della democrazia e le criticità dei rapporti istituzionali tra i poteri dello Stato. Tra gli svariati temi trattati è stato toccato anche il problema delle disponibilità in capo al Ministero dei Beni Culturali e la mancanza di un progetto complessivo che ne consenta la spesa e quindi l’investimento. Ha sottolineato con forza il presidente Fara che «da più parti si segnala l’assenza di risorse adeguate per la ricostruzione del centro storico de L’Aquila. Che cosa aspetta il Ministero da utilizzare lo strumento giuridicamente previsto della rimodulazione della spesa e a destinare una percentuale anche minima (5% – 10%) alla ricostruzione della città? In una logica di proiezione triennale si renderebbero disponibili tra i 70 e i 150 milioni di Euro che darebbero un forte stimolo alla ripresa economica e sociale.» A questo punto solo la politica può intervenire in senso positivo al fina di rivedere il piano della spesa del Ministero e destinare queste risorse per un primo intervento di recupero e di restauro del patrimonio storico-architettonico e artistico della città dell’Aquila e dei comuni del cratere per impedire il continuo e progressivo depauperamento ormai inevitabile. In Abruzzo esistono risorse umane e progetti per poter rendere cantierabili immediatamente gli interventi e spendibili le risorse.

CERASOLI – Scrive Gianfranco Cerasoli: “I dati dell’Eurispess non sono una novità rispetto alle risorse del Mibac in contabilità speciale che alla data del 31 dicembre ammontavano ad oltre 649 milioni di euro pari al 55,29% .
Questo è un dato che ho sempre denunciato poiché dimostra in maniera inequivocabile chi dei Dirigenti è capace o meno di spendere le risorse che il Mibac mette a disposizione. Purtroppo v’è da rilevare che tranne gli impulsi dati dal Segretario Generale Proietti che ha cercato a più riprese di correggere, ed in parte c’è riuscito, ( nel 2001 l’ammontare delle risorse era di oltre 2 mila miliardi di vecchie lire ) una simile contraddizione tra la penuria di risorse che si registrano nel settore e la mole di risorse non spese, nessuno dei Ministri che si sono avvicendati alla guida del Mibac hanno mai censurato o preso provvedimenti nei confronti di quanti non solo non spendono le risorse ma addirittura aumentano il debito dello Stato poiché è chiaro che per dare liquidità alle strutture vengono emessi bot e cct sui quali lo Stato ci paga gli interessi. Come sindacalista sono arrivato al punto di dire che si dovrebbe fare come nel settore privato dove un Dirigente che non spende viene licenziato mentre nel Mibac i Dirigenti che sul campo hanno dimostrato l’incapacità di spesa vengono promossi addirittura a Direttori Generali. Anzi quando ho sollevato questioni di questo tipo mi sono ritrovato denunciato penalmente da un Soprintendente che mi ha addirittura chiesto 250.000,00 euro di danni .
Il problema è quindi politico da una parte e di qualità di parte dei Dirigenti dall’altra parte ma questo è il Mibac dove nessuno risponde di ciò che fa e guai a chi li denuncia. Rispetto alla proposta di utilizzare parte delle risorse non spese , l’idea non è nuova ma è sicuramente utile per il semplice fatto che sarebbe una partita di giro, si utilizzano le risorse per L’Aquila e poi nel corso degli esercizi successivi si restituiscono alle altre realtà regionali.
Ma è certo che non lo farà nessuno “.


29 Gennaio 2010

Categoria : Cronaca
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