Sallustio: “Che storia da quassù!”


L’Aquila – (di Andrea Rosa) – Il caro Caio Sallustio, illustrissimo aquilano ante litteram e primus in historia, ormai da troppo tempo se ne stava lì abbandonato, l’unico a non essersi mai spostato dalla piazza del palazzo. E si sarà pure sentito dimenticato, ché neanche l’orologio della torre suona più per fargli passare il tempo, mortificato da tutta quella monnezza che gli sta intorno. Lui che con i suoi horti faceva invidia a tutta Roma. Il tribuno della plebe che scrisse la Storia in tempi di congiurie e guerre civili, ma che è oggi il testimone di una storia che non avrebbe, e non avremmo, mai pensato. Cosa direbbe dei senatori, dei consoli e dei censori che governano sopra di lui da quasi un anno?
Forse per questo per gli aquilani resta un santo a cui votarsi. Vox populi vuole che l’idea sia venuta fuori dopo una nottata di brainstorming a colpi di rhum: un gruppetto di ragazzi armati di scala, a quanto pare reperita da sconosciuti e compiacenti vigili del fuoco, sono saliti alla sua altezza e gli hanno messo la fascia tricolore del popolo delle carriole, la pala in una mano e la callarella nell’altra. I pochi aquilani rimasti a quell’ora dopo aver spalato le macerie della piazza, mentre i poliziotti chiedevano di uscire per risigillare la zona rossa, si sono sbracciati in appalusi e hanno inneggiato al loro tribuno, ridendo della goliardica iniziativa che pure assume un certo peso e un serissimo significato: invitare quelli che l’hanno dimenticato al rispetto che i luoghi della città meriterebbero.
A lui, Caio Sallustio Crispo, spettava quella fascia di vero sindaco, a lui la qualifica di governatore, a lui il titolo di uomo di stato e della politica del fare, vista anche la campagna elettorale in questa provincia dell’impero. A lui,  un aquilano come gli altri, la pala, la callarella e il caschetto da cantiere. Lui il simbolo della cultura della cittadinanza, ieri rotta e oggi dispersa tra macerie abbandonate e centri commerciali. Come si dice… SanLustro mé, famme la grazia!


07 Marzo 2010

Categoria : Politica
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