“Il governo non prenda in giro gli aquilani”


L’Aquila – (di Michele Fina, assessore provinciale all’ambiente) – Dopo l’incontro in pompa magna a Roma del 3 Marzo e i molti incontri successivi sulle macerie, nei quali è stato d’uso, da parte dei rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e del Commissario Chiodi, recitare il mantra: “una soluzione per domani mattina”, la mattina è arrivata e la tanto attesa “soluzione” è scritta in una nota del Commissario Chiodi datata 17 Marzo condita da trionfalistici articoli di giornale.
Il problema è che dalla nota si evince che, del sistema di smaltimento delle macerie adottato fino ad ora, non è cambiato quasi niente. Le tanto decantate soluzioni alternative non ci sono e, come detto da noi in ogni incontro, non ci saranno. In più, dopo aver annunciato un tempo necessario di dieci anni da parte di Chiodi e dopo la prudenza sui tempi corti nelle parole di Bertolaso, la Prestigiacomo parla di due mesi (!) pensando al nostro come ad un popolo bue, pronto a bersi tutto.
Nel merito:
Il Commissario Chiodi, nelle disposizioni inviate, torna a parlare di “sito di deposito temporaneo” e non di “siti di stoccaggio provvisorio”, come invece era stato detto in tutti gli incontri e come scritto nell’ultima ordinanza in merito. La soluzione dello stoccaggio, come noi abbiamo sempre denunciato, apriva la porta alla realizzazione di discariche definitive. Si torna quindi a prima, cioè al deposito per massimo tre mesi. Torna allora la domanda: dopo i tre mesi le macerie come saranno recuperate e inviate a riciclo, a partire da quelle che già oggi sono stipate nel sito ex Teges? Ogni volta che abbiamo sollevato il problema del recupero e dell’invio al riciclo delle macerie ci è stato detto che non era prioritario. Ora, ovviamente, torna ad esserlo.
È scritto che anche i privati potranno conferire nelle piazzole di trasferenza individuate all’interno del centro storico. Prima che questi ultimi abbiano una brutta sorpresa, è utile chiarire in che modo, attraverso quale norma o deroga alla norma e verso quali siti visto che allo stato attuale c’è solo la ex Teges in esaurimento.
Unica novità è che i dipendenti dell’Asm faranno ANCHE una selezione a monte, nei siti di raccolta delle macerie. Secondo la nota però si tratterebbe solo di una selezione grossolana, quella che, insomma, già oggi viene effettuata. È comprensibile allora la protesta dei cittadini che pretendono una selezione vera, prima del trasporto.
È chiaro, in definitiva, che il problema non era e non è avere soluzioni rivoluzionarie ma più attenzione, più risorse, più mezzi, più recupero di macerie al fine di liberare i siti temporanei e permettere al ciclo di fluire.
Sollecitiamo il Commissario a mettere in campo azioni al più presto anche sulle macerie delle frazioni della città dell’Aquila e degli altri Comuni del cratere. Non sono sotto i riflettori ma hanno gli stessi diritti e meritano la stessa attenzione.
Del Corvo, ovviamente, non ha perso occasione per tornare a straparlare annunciando l’ennesima lettera di ringraziamento all’ennesimo Ministro nel perfetto stile della “provincia con il cappello in mano” che lui vorrebbe incarnare. Ha però, ancora una volta, ripetuto una falsità enorme rispetto alle competenza della Provincia che non è mai stata e non poteva essere di gestione delle macerie. Tutti lo sanno e tutti hanno capito quale credibilità abbia Del Corvo. Lo ha ripetuto senza vergogna, dopo che il Dirigente Ing. Bonanni, a nome dei dipendenti della Provincia, ha diffuso una relazione dalla quale si evince il lavoro ben oltre le competenze svolto dal nostro Ente. Ignoranza in materia e cinismo da parte di colui che non si è mai visto o sentito dopo il terremoto e parla del lavoro di persone che, nonostante le difficili condizioni personali, hanno garantito presenza e competenza. Se ha un minimo di dignità chieda scusa e lasci le sue falsità fuori dalla campagna elettorale.
(Nella foto: Macerie non solo a L’Aquila, ma in tutti i centri del cratere. Ecco Civitaretenga)


18 Marzo 2010

Categoria : Politica
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