S.Maria Paganica: tra le macerie resti dell’Aquila medievale – Chiesa capoquarto


L’Aquila – La storia dell’Aquila, che è soprattutto storia di catastrofici e periodici terremoti nei secoli (c’è traccia di un sisma violento anche tra le vestigia venute alla luce nella città preromana di Peltuinum presso Prata d’Ansidonia). Ora ci sono le evidenze che essa può essere ricostruita e raccontata dalle pietre della chiesa di Santa Maria Paganica, in pieno centro storico. Il vice Commissario per i Beni culturali, Luciano Marchetti, oggi in conferenza stampa, tra corridoi di legno e ferri a sorreggere pareti drammaticamente colpite, facendo il punto sullo stato dei lavori nella chiesa, ha reso noto che la rimozione delle macerie ha riservato anche piacevoli sorprese. Liberando l’edificio religioso dal materiale da crollo, sono venute fuori un’antica cappella ed altri elementi che, secondo gli esperti, facevano parte della chiesa prima che il terremoto del 1703 la danneggiasse seriamente. Non è escluso che vi siano anche tracce della città originaria medievale. ”La rimozione e lo smaltimento delle macerie – hanno spiegato gli studiosi Vincenzo Torrieri e Giuseppina Di Persia – e’ stata portata avanti come se nella chiesa fosse in atto uno scavo archeologico e da questa certosina attivita’ fatta su 7 metri di macerie e’ emerso materiale inedito che risale a prima del terremoto del 1703”. Marchetti ha altresi’ annunciato che i reperti recuperati nelle chiese di Santa Maria Paganica e delle Anime Sante e nella basilica di Collemaggio saranno oggetto di una futura mostra che coinvolgera’ anche la Regione Abruzzo.
SETTIMANA CULTURA – All’insegna del terremoto dell’Aquila, il calendario degli appuntamenti proposto dal vice Commissario per i Beni culturali, Luciano Marchetti, ed inserito nel programma della XII edizione della Settimana della Cultura che si svolgera’ in tutta Italia dal 16 al 25 aprile prossimi. Il 19 aprile, a partire dalle ore 10, presso il Centro direzionale ”Strinella 88”, all’Aquila, si terra’ la conferenza ”Chiesa di San Silvestro all’Aquila – La messa in sicurezza degli affreschi”. Esperti a confronto per testimoniare le delicate fasi del recupero degli apparati decorativi di una delle chiese piu’ rappresentative della citta’. A seguire, sara’ presentato il nuovo numero della rivista ”I beni culturali – tutela, valorizzazione, attivita’ culturali, architettura moderna e bioarchitettura”, dedicato interamente al sisma. Il 21 aprile, infine, e’ in programma la presentazione del libro ”Memento Aquila”, a cura dello scrittore e giornalista abruzzese, Enzo Altorio, che avra’ come location Palazzo Chigi, a Roma. Marchetti ha riferito del particolare apprezzamento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per l’iniziativa editoriale cui ha riservato il suo prestigioso Alto Patronato.
(Nella foto le spaventose condizioni di S.Maria Paganica attualmente)

S.MARIA PAGANICA – (di Carlo Di Stanislao) – La chiesa di Santa Maria Paganica, considerata chiesa capoquarto e che da il suo nome al quartiere in cui sorge, è stata edificata nei primi anni del XIV secolo (secondo alcuni nella seconda metà del XIII secolo) dagli abitanti del Castello di Paganica, sottoposta nel tempo a numerosi restauri, soprattutto in seguito ad eventi tellurici, tra cui quello distruttivo del 1703. Il terremoto del 2009 ha completamente squarciato l’edificio provocando il crollo dell’abside e dell’intera copertura. Durante il G8 Michelle Obama si è detta pronta ad “adottarne” la riedificazione ma, per ora, senza dar seguito alla sua promessa. Sempre stamane, il vice Commissario delegato per la tutela dei Beni culturali, Luciano Marchetti, ha invitato la stampa presso i resti della chiesa, manifestando ottimismo per ciò che si farà a seguire, ma non si e’ pronunciato sui tempi del recupero, poiché l’edificio è ”troppo compromesso per una stima attendibile”. Quanto ai fondi necessari, si e’ azzardato una cifra non inferiore ai 10 milioni di euro, dei quali Marchetti, ora, non dispone. L’assessore Placidi, definendo il ”Ministero un po’ assente” ha commentato che ”sarebbe il caso di fare un Piano ad hoc per i Beni culturali”. Ricordiamo, infine, che il 6 aprile, ad un anno di distanza dal sisma, Adnkronos e Ign, hanno fatto un sintetico e tragico bilancio delle chiese e dei monumenti danneggiati dal sisma. Gravemente danneggiato il Duomo, dove sono crollati pezzi interi delle pareti ed il tetto della sede Caritas. Crollati anche il cupolino della chiesa di S. Agostino, il campanile di San Bernardino, il Palazzo della Prefettura che ospitava anche la sede dell’archivio di Stato e la chiesa delle Anime Sante o del Suffragio nella piazza principale dell’Aquila, un gioiello del 18esimo secolo di Carlo Buratti con la cupola del Valadier , distrutta dalle scosse di assestamento. Crollata e la parete di fondo della basilica romanica di S. Maria di Collemaggio, fondata nel 1287 per volere di fra Pietro da Morrone, incoronato nel 1294 Celestino V. Danneggiato anche il Forte Spagnolo, mentre le opere che erano ospitate nella struttura saranno esposte nei prossimi mesi presso l’ex mattatoio di Borgo Rivera all’Aquila, per l’intero periodo dei lavori di restauro del castello. Gravi conseguenze ha riportato poi il convento di San Giuliano, dove sono crollate le bellissime porte antiche ed è stata lesionata la volta superiore della chiesa. Danni poi alle chiese di San Silvestro, Santa Maria della Concezione e Santa Maria del Presepe a Paganica. Seriamente danneggiata anche la chiesa di San Marco, la cui struttura è praticamente collassata, mentre si è miracolosamente salvata la scultura della Madonna con Bambino del ’400, che a causa del sisma si è staccata dalla facciata della chiesa.


13 Aprile 2010

Categoria : Cultura
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