La fondazione per la cultura della vita – “Il cuore, l’acqua, la vita” per gli angeli del 6 aprile


L’Aquila – (di Mardin Nazad) – Questa mattina presso la sala Sericchi della Carispaq nel complesso Strinella 88, si è tenuta la conferenza di presentazione della fondazione “6 aprile per la vita”. Dopo 14 mesi dal tragico sisma i familiari delle vittime, Vincenzo Vittorini,Massimo Cinque, Giustino Parisse, Pier Paolo Visione, Benito Gioia, Alessandro Spaziani e Renza Bucci vogliono, con questa associazione, nata legalmente il 7 giugno scorso, che il sacrificio dei loro angeli sia utile a salvare nuove vite negli anni a venire e serva a far si che la nostra società sia più attenta al rispetto delle leggi, delle azioni e delle tecniche di costruzione utili a prevenire lutti. “Abbiamo perso tutto quella tragica notte, ma non la nostra dignità – dichiara il dott. Massimo Cinque,vicepresidente della fondazione – Dobbiamo andare avanti e cercare di scuotere questa comunità perchè fino ad ora è stato fatto molto poco”. Gli scopi di questa fondazione sono i seguenti:
1) Far istituire per il 6 aprile di ogni anno una “giornata per non dimenticare” con tutte le attività pubbliche e commerciali chiuse per ricordare gli angeli volati via quella maledetta notte, per riflettere sul percorso di vita intrapreso dalla nostra comunità e per proporre ogni anno un messaggio che ponga al centro dell’attenzione l’essere umano e le campagne di prevenzione delle calamità naturali;
2) Bandire un concorso di idee internazionale per la costruzione di una grande fontana della memoria, che dovrà essere di una bellezza unica e simbolo di nuova vita,da posizionare simbolicamente in una zona di primaria importanza nel centro storico. Una fontana come simbolo dell’acqua di cui avevano bisogno le persone rimaste sotto le macerie, come dichiarato da coloro che sono stati estratti vivi, e come simbolo perenne ed indelebile nella città delle 99 fontane;
3) Organizzare dibattiti culturali,convegni e attribuire borse di studio e premi per favorire studi sperimentali e tesi sulla prevenzione contro i disastri naturali;
4) Collaborare con Organizzazioni ed Enti per la diffusione della cultura della vita e organizzare ogni attività tesa all’aiuto ed al sostegno di persone che per calamità di qualsiasi tipo, versano in situazioni di sofferenza e grave disagio.
La fondazione nasce il 7 giugno scorso, alla vigilia delle dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi: “Probabilmente la miglior risposta a quelle affermazioni è stata proprio la nascita di “6 aprile per la vita” il giorno prima. – dichiara il presidente Vincenzo Vittorini – Fondata da persone lucidissime che si armano non di pistole ma di idee ed intenti”. “La Fondazione è stata fondata da noi familiari delle vittime – spiega Massimo Cinque – ma è aperta a tutti! Vogliamo creare una “casa comune”, al di sopra dei colori politici, con l’obiettivo di far entrare tutta la comunità aquilana, le istituzioni, i familiari delle vittime che non erano aquilane, la Protezione Civile e anche il Presidente del Consiglio nonostante le affermazioni di questi giorni che ci hanno profondamente colpito.
Sentire quelle parole, dette con tanta superficialità, è stato un ulteriore colpo al cuore; ma il nostro obiettivo non è quello di fare muro contro muro, ma di collaborare, e dunque chiediamo ufficialmente la partecipazione a questa iniziativa di tutti gli aquilani e di tutte le istituzioni”. Per aderire alla fondazione “6 aprile per la vita” verrà richiesta ai soci una quota simbolica di partecipazione. Già dai prossimi giorni sarà possibile fare richiesta di adesione chiamando il numero 08621965991. (Nella foto Col i componenti della fondazione nata il 7 giugno)

IL CUORE, L’ACQUA, LA VITA
(di G.Col) – Pier Paolo Visione, presentando con gli altri fondatori la “6 aprile”, ha detto oggi con semplicità e asciuttezza: “Il cuore come spinta, l’acqua e la vita. Sì, l’acqua, come quella che chiedevano da sotto le macerie quella notte tragica i sopravvissuti, anche quelli che poi hanno taciuto per sempre”. Con questi tre simboli nasce la fondazione che vuole, senza polemiche, riempire un vuoto che altri avrebbero dovuto colmare: ricordare per sempre i 308 morti del terremoto. 309, ha detto Renza Bucci, perchè nel grembo di una donna morta c’era un bambino che stava per nascere.
Qui occorrono cuore (sembra che ce ne sia tanto in giro, ma non è così: imperversano appetiti, gelosie, ambizioni) e lo zampillo trasparente e fresco dell’acqua-vita. Da quegli angeli (così li chiamano senza falsi pudori coloro che li hanno perduti il 6 aprile 2009) deve riemergere oltre al ricordo, la prevenzione (perchè non accada più, al ritorno immancabile del terremoto aquilano), la cura delle vite e delle cose che fanno parte delle vite. Sarebbe facile, per chi ha perduto tutto e tutti, andar via: forse persino utile a tornare a vivere. Non lo faranno, non lo hanno fatto, benchè le istituzioni spesso mostrino incapacità, inefficienza, irresolutezza, non-autorevolezza. Piuttosto, spesso traspare l’autoritarismo. L’Aquila dovrà esserci, per chi la rivedrà e vorrà rivederla. L’acqua c’è, è persino nelle radici storiche. Il cuore lo stiamo vedendo, ogni tanto. La vita? Per tutti (meno 308) continua. “Non sono solo quando passeggio alla villa, nei posti dove passerggiavo con loro” ha detto uno dei fondatori. Torna in mente il poeta: “Ognuno è solo sul cuore della terra”. Ricordiamo, però, che le tenebre più profonde dello spazio cosmico sono vinte da ciò che c’è di più piccolo, veloce e vivo: un fotone, un pezzettino di luce.


12 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati