Di Pietro: “Basta col il berlusconismo”


Vasto – “IL CANDIDATO? SIA BERSANI” – Antonio Di Pietro in piena forma, vigoroso e loquace, ha chiuso alle 13 la festa nazionale dell’Italia dei Valori, ospitata – ha detto – nella bella città adriatica con calore, gentilezza e partecipazione. Il politico molisano ha innanzi tutto indicato un nome: ‘In questi giorni accade che non sappiamo a chi rivolgerci nel Pd. Per noi il riferimento e’ Bersani. ‘Abbiamo il dovere di rivolgerci a chi e’ stato eletto dal Congresso’. ‘Se il programma e’ condiviso da tutte le forze non abbiamo problemi ad appoggiare qualunque nome, ma se l’accordo non c’e’ proporremo un nostro candidato’.
Nella foga oratoria che gli è propria il padre fondatore dell’IdV ha detto definitivamente ciò che pensa di Berlusconi e del berlusconismo: basta, ci lascia solo macerie e promesse non mantenute, ha fatto danni e in Abruzzo L’Aquila ne sa qualcosa. Occorre superare il governo e la fase politica attuale. Ma come? Inutili alleanze improprie e raccogliticce, con gente tipo l’UDC o altri del genere. Di Pietro vede una sola alleanza possibile, anzi inevitabile per uscire dal momento attuale. Debbono accordarsi PD, IDV e SEL, su un programma condivido, coerente, utile all’Italia in questo momento periglioso. L’alleanza è indispensabile, necessaria per cambiare le carte in tavola. Bisognerà sicuramente ripartire dalle macerie, ha insistito, con con un’ossatura politica robusta. Per il PD Rosy Bindi ha fatto riferimento al “nuovo ulivo”, chiaramente l’area di sinistra alla quale punta anche Di Pietro, ma non contano – ha detto la Bindi – soltanto i numeri. Occorre una forte convidisione su un programma realistico. I numeri servono, ma non bastano senza le idee e i programmi costruiti, pensati, sensati. L’IdV toglie le tende, Vasto la saluta e aspetta la prossima puntata. Ha i numeri e i blasoni (magnifico quello del restaurato Palazzo dei principi D’Avalos), la capacità di accogliere e far sentire a casa tutti. Magari non solo a colpi di bellezza urbana, di arredo curato e pulizia, ma anche con brodetti e succulenti piatti di pesce. L’occhio – anzi, lo stomaco – vuola sua parte. Mai come oggi la rivoluzione (politica) si deve fare anche a pancia piena. Al 2011, se il re di Montenero di Bisaccia vorrà. Ma tutti pensano di sì. (Nelle foto un succulento brodetto di pesca e Di Pietro fotografato oggi a Vasto)


19 Settembre 2010

Categoria : Politica
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