“Lucciole, nessuno vuole… incolpare gli alberi”


Controguerra – PUDORI E IPOCRISIE, MA ANCHE SMENTITE - (Nell’immagine i celebri affreschi nei lupanari di Pompei) – Retromarcia generale sulla ridicola proposta, circolata tempo fa e sicuramente avallata da qualche amministratore della Val Vibrata, di tagliare gli alberi lungo la Bonifica del Tronto (la strada delle lucciole, nota in tutta l’Italia dei loro assidui clienti) per rendere più difficile le fughe delle ragazze e il loro “occultamento” dietro i tronchi. Complici anche i cespugli e il buio. Qualcuno voleva far pagare dagli alberi il conto di un annoso problema, che nessuno sa (o vuole?) risolvere davvero. Eppure, altrove ci si è riusciti. Per esempio sul lungomare di Rimini, oggi casto e per famiglie, dieci anni fa caravanserraglio delle più scollacciata e ostentata prostituzione all’aperto. “Nessuno ha intenzione di tagliare le piante e la richiesta che ha fatto il Comune di Controguerra, che ha sei chilometri di Bonifica del Tronto, e’ stata quella di riqualificarla dal punto di vista ambientale ed igienico, garantendo la sicurezza”. Il sindaco Mauro Scarpantonio sconfessa il Wwf che ieri aveva ironizzato amaramente sulla decisione degli enti di tagliare gli alberi lungo la strada provinciale per debellare il fenomeno della prostituzione. “Quando si parla di sicurezza s’intende dire che quelle aree sono soggette agli incendi durante il periodo estivo mettendo a rischio tutte le abitazioni adiacenti. Quelle stesse aree sono utilizzate inoltre come cassa di espansione dei fossi minori (capaci cioe’ di raccogliere acqua piovana che scende a valle da fossi e cavate). Gli appezzamenti interessati dai discussi lavori di pulizia sono demaniali, affidati in concessione al Consorzio di Bonifica dell’Aso – Tenna, ed erano fino a dieci anni fa anche coltivati. Tant’e’ che i terreni adiacenti di proprieta’ dei privati sono tutt’ora coltivati a cereali”. Quali sono allora le pretese avanzate dal Comune di Controguerra? “Che il Consorzio tenga le aree pulite da rovi, canne, erbacce e quant’altro, che le aree siano recuperate alla coltivazione – risponde Scarpantonio. Le piante che insistono dentro l’area demaniale del fiume Tronto non saranno interessate dal taglio”. L’idea (infelice) di tagliare gli alberi è comunque circolata e ha fatto il giro d’Italia: il giro del ridicolo, s’intende. Se proprio le lucciole (presenti ovunque nel mondo, persino in vetrina, ed esistite da sempre) danno fastidio a qualcuno, siano allontanate dalla zona. A Rimini, per tornare ad un esempio, la loro presenza e quella dei viados e compagnia bella (o brutta se si preferisce) è “tollerata” in alcune zone della periferia ben note a tutti, ma lontane dagli occhi pudichi dei moralisti.


12 Ottobre 2010

Categoria : Cronaca
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