Campo di Fossa, ecco i nomi archiviati


L’Aquila – LA PROCURA PUNTA IL DITO CONTRO UNA SERIE DI ILLUSTRI PERSONAGGI – I PARENTI DELLE VITTIME: “ITALIA, PAESE CIVILE?” – (Nelle foto l’avv. Fabio Alessandroni e il cratere del palazzo crollato in via Campo di Fossa: sbriciolato completamente – Alcuni congiunti delle vittime e la voragine apertasi a breve distanza da via Campo di Fossa) – “InAbruzzo.com” è in possesso del testo integrale della richiesta di archiviazione sul crollo in via Campo di Fossa, in cui morirono 23 innocenti. Le persone sulle quali la magistratura avrebbe puntato il dito, se fossero ancora in vita, sono illustri e appartennero al mondo dei vip cittadini, a suo tempo. Oggi sono scomparse e sia pure nel rispetto che si deve a tutti i morti, riteniamo doveroso per la stampa riportare i loro nomi. Il rispetto, infatti, si deve anche a chi nel crollo ha perso la vita. Ma la verità (almeno quella umana, giudiziaria) ha bisogno di dati completi. Ecco il documento del procuratore capo Rossini e del sostituto Picuti:
“AI Giudice per le indagini preliminari
Il Pubblico Ministero
Visti gli atti del procedimento penale in epigrafe indicato per i reati di cui agli artt. 434, 449, 589, 590 c.p. relativo all’edificio n.8, L’Aquila Via Campo di Fossa n. 6/B, nel cui crollo decedevano ANTONINI Genny, ANTONINI Giusy, BERNARDI Maria, CEPPARULO Teresa, CINQUE Matteo, CINQUE Davide, CIUFFINI Nadia, DI PASQUALE Alessio, FIORAVANTI Claudio, GIALLONARDO Aurelio, GIANNANGELI Riccardo, GIANNANGElI Vincenzo, GUERCIONI Alberto, IANNI Franca, KOUFOllAS Vassilis, RAMBALDI Ilaria, ROMANO Carmen, SALCUNI Martina, SEBASTIANI Lorenzo, URBANO Maria, VASARELLI Giuseppina, VERZILlI Paolo, VISIONE Daniela, e riportavano lesioni KOUFOllAS Dionisia, iscritto in data 15.05.2009;

OSSERVA
Le indagini hanno evidenziato che l’edificio in questione crollava, in occasione del terremoto del 6 aprile 2009, per gravi vizi di progettazione e per carenze costruttive. In particolare nella relazione dei consulenti tecnici incaricati di riferire sulle cause del crollo si evidenzia che
“ il crollo dell’edificio sotto il sisma del 06.04.2010 è stato causato da:
• gravi errori di progetto e di calcolo delle strutture che hanno comportato una resistenza sismica delle strutture dell’edificio marcatamente inferiore a quella che avrebbe dovuto avere in base ad una corretta. Ed accurata analisi ed applicazione delle metodologie e delle norme tecniche dell’epoca e della scienza e tecnica delle costruzioni. Grande peso è dovuto alla visibile carenza di strutture verticali di controventamento nella direzione Sud – Est trasversale a via Campo di Fossa rendendo l’edificio inadeguato ad assorbire le azioni sismiche corrispondenti alla classificazione sismica dell’epoca;
• errato controllo del Genio Civile che ha certificato la rispondenza del progetto alle norme sismiche dell’ epoca, come indicato nell’Autorizzazione a Costruire ai sensi dell’art. 26 della legge 25 novembre 1962 no1684” del 19 giugno 1963, e che non ha evidenziato gli errori di progetto e di calcolo e quindi la non rispondenza dello stesso alle suddette norme.
• errato controllo del Genio Civile, relativamente alla fase costruttiva, che ha certificato, con nota no19389/919, la perfetta rispondenza della costruzione alle norme per l’edilizia antisismica”.

Secondo la ricostruzione operata dal consulente del P.M. Arch. Aledda, effettuata in base alla documentazione disponibile, i profili di responsabilità sopra detti debbono addebitarsi a:
Arch. CORTELLI Alfredo, Progetti sta architettonico e Direttore dei Lavori, dell’ edificio:
• per aver consentito la realizzazione delle fondazioni con piani di posa difformi da quelli di progetto.
Ing. CIMINO Salvatore, Pro getti sta, esecutore dei calcoli strutturali dell’edificio:
• per aver redatto un progetto strutturale ed i relativi calcoli in modo superficiale ed incompleto, con evidente notevole sotto stima delle forze sismiche (in violazione dell’art. 31 del R.D.L. 22/11/1937, n° 2105, all’epoca vigente).
Ing. FIORENTINI Mario, incaricato del Prefetto per il controllo delle opere in cemento armato, per la verifica della regolarità dell’esecuzione dei lavori, con l’obbligo di segnalare eventuali irregolarità rispetto al progetto a:’sentito dal Genio Civile (ai sensi del RD. N° 2229 del 16/11/1939):
• per non aver adempiuto agli obblighi derivanti dall’incarico ricevuto.
Ing. DE ROSA Orlando, Ingegnere Capo del Genio Civile de L’Aquila:
• per aver rilasciato l’Autorizzazione a costruire per un edificio non rispondente alle prescrizioni della normativa antisismica vigente all’epoca, in particolare in merito alle altezze massime dell’edificio e in merito ad errati calcoli strutturali in cui le azioni sismiche risultano fortemente sottostimate; .
.. per aver rilasciato il Certificato di rispondenza dell’edificio alla normativa antisismica, pur in presenza di evidenti difformità in merito al piano di posa delle fondazioni dello stesso.
Ing. COLAROSSI Domenico, Ingegnere Funzionario del Genio Civile de ‘ Aquila:
• per aver redatto il Verbale di Accertamento dell’ edificio alla normativa antisismica, dichiarando lo stesso conforme alla normativa vigente pur in presenza di evidenti difformità in merito al piano di posa delle fondazioni dello stesso, .

Inoltre il consulente Arch. Aledda nella sua relazione scritta evidenziava ulteriori vizi costruttivi riferibili all’originario costruttore dell’immobile e ai proprietari committenti, segnalando:
Geom. DEL BEATO Luigi, titolare dell’Omonima Impresa di Costruzioni, comproprietario originario dell’Immobile e materiale esecutrice delle opere di edificazione:
• per aver commissionato e fatto realizzare opere difformi dalle autorizzazioni assentite;
• per aver realizzato le fondazioni con piani di posa difformi da quelli di progetto;
• per aver posizionato, in un locale del sottotetto, 18 serbatoi di accumulo acqua in eternit) comportanti un notevole aggravio del carico accidentale sulle Strutture senza compiere alcuna verifica della capacità portante delle stesse;
•per aver effettuato lavorazioni non a regola d’arte poiché le dimensioni di alcune travi di fondazione sono state realizzate con sezione inferiore a quella di progetto.
VESPA Irma comproprietaria e committente dell’edificio:
• per aver commissionato e fatto realizzare opere difformi dalle I autorizzazioni assentite.
VESPA Eleonora comproprietaria e committente dell’edificio:
• per aver commissionato e fatto realizzare opere difformi dalle autorizzazioni assentite.
Dalla nota di indagine depositata in data 15.07.2010 dalla sezione di p.g. sede emergeva che i sopra detti Arch. CORTELLI Alfredo, Ing. CIMINO Salvatore, Ing. FIORENTINI Mauro, Ing. DE ROSA Orlando, Ing. COLAROSSI Domenico, Geom. DEL BEATO Luigi, I VESPA Irma, VESPA Eleonora, sono deceduti.
Pertanto i reati, eventualmente configurabili a loro carico, devono ritenersi estinti.
Le indagini inoltre non hanno evidenziato alcuna concreta fonte di prova per poter sostenere che l’amministratore di condominio e/o i proprietari dei singoli appartamenti loeati alle vittime fossero coscienti o comunque consapevoli dei vizi progettuali e costruttivi ma n ifestatesi solo in data 6 aprile 2009 in occasione del terremoto. Sullo specifico punto venivano acquisiti i verbali delle assemblee condominiali e venivano sentiti a sommarie informazioni Cinque Massimo, Giannangeli Antonio, De Thomasis Alberto, Colarossi Luca, Fantozzi Alessandra, Dettori Maria, Piccinini Maria Grazia, Giammaria Dante, Koufolias Anna, Koufollas Dioysia, Del Beato Eliana, Del Beato Maria Teresa, Vacca Maurizio, Zucchl Andrea. Dal complesso dell’attività Investigativa non emergevano concreti elementi di prova circa le responsabilità dette: In altri termini non si può addebitare la responsabilità del crollo e del conseguente decesso all’amministratore di condominio o ai proprietari degli appartamenti locati solo por lo qualità rivestita e in assenza di concreti profili soggettivi di condotta colpevole secondo la traccia sopra. Esposta, in quanto ciò equivarrebbe a configurare un’Ipotesi di responsabilità oggettiva incompatibile con i principi costituzionali di necessaria soggettività della condotta colpevole.
Si rileva infine che i presunti ritardi nei soccorsi nelle ore immediatamente successive al crollo o la lamentata inadeguatezza degli stessi, come evidenziati nelle denunce in atti, non sono supportati da alcun tipo di riscontro probatorio.
• P. Q. M. ,
visti gli artt. 408/411 C.P.P.I 125 D.l.vo 271/89
CHIEDE
Che il Giudice per le indagini preliminari sede voglia disporre l’archiviazione del procedimento e ordinare la restituzione degli atti a questo Ufficio. Manda alla segreteria per la notifica alle persone offese che ne abbiano fatto richiesta ex I art.408 c.p.p. con avviso che nel termine di 10 giorni possono prendere visione degli atti e presentare opposizione con richiesta motivata di prosecuzione delle indagini preliminari”.

I PARENTI DELLE VITTIME – I parenti delle vittime si sono affidati all’avv. Fabio Alessandroni per seguire le strade della giustizia civile nei confronti degli eredi di coloro per i quali si chiede l’archiviazione (in quanto deceduti e solo per questo motivo). Abbiamo chiesto ad un congiunto di alcune delle vittime un’opinione. Eccola: “Penso che l’Italia non sia un paese civile se riesce a digerire senza neanche un piccolo mal di pancia la morte di 23 persone, bambini, ragazzi, studenti, mamme, papà e nonni. Se in sede civile dovessero essere confermate le accuse del PM, ci troveremmo di fronte a degli assassini senza scrupoli. E’ doveroso da parte di noi parenti delle vittime procedere con determinazione alla valutazione delle responsabilità per chi non c’è più e per cercare di cambiare le cose che non vanno in questo Paese”.


12 Novembre 2010

Categoria : Cronaca
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