Scoppia il bubbone degli isolatori sismici costati milioni, ma non omologati “prima”


L’Aquila – VI SAREBBERO DUE INDAGATI ECCELLENTI – (Nell’immagine un tipo di isolatore sismico e sotto un isolatore a doppio pendolo) – Prima o poi doveva accadere, tutti se lo aspettavano, ed ecco che scoppia anche il bubbone maleodorante degli isolatori sismici, montati a migliaia negli edifici del cosiddetto progetto CASE, le palazzine delle 19 new towns in cui vivono 15.000 aquilani. La Procura avrebbe emesso due avvisi di garanzia per frode, destinatari importanti nomi della Protezione civile: secondo La Repubblica, Mauro Dolce (dirigente della Protezione civile nazionale e docente universitario) e Gianmichele Calvi, Fondazione Eucentre, leggi progetto CASE. Gli isolatori sismici (strutture snodate e mobili in acciaio tra la sommità dei pilastri e le piastre sulle quali si trovano gli appartamenti) sarebbero illegali e non omologate, o meglio omologate solo in seguito a procedure ritenute non regolari. In pratica congegni scelti e pagati (a caro prezzo, si parla di diversi milioni) per la prima volta a L’Aquila, sulla cui funzionalità ideale sussisterebbero perplessità: dovrebbe essere verificata in occasione di un terremoto?
Gli isolatori scelti, non tra quelli ampiamente sperimentati in tutto il mondo, sarebbero del tipo a pendolo, come tutti gli altri utilizzati per “spezzare” il movimento imposto dai terremoti alle strutture. Occorre infatti impedire una sorta di risonanza tra le frequenze del movimento del suolo e quelle della struttura: risonanza disastrosA. La vicenda trae origine unicamente da servizi giornalistici, che misero in evidenza (con particolare documentazione lo fece il giornalista abruzzese di Rai Nerws Ezio Cerasi) la dubbia vicenda degli isolatori. La valanga delle voci e delle dicerie prese corpo fino all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura dell’Aquila, che in questi giorni sarebbe giunta alla conclusione della prima fase, emettendo avvisi di garanzia. Ora si apre il capitolo più inquietante. A parte i dubbi sugli isolatori sismici (sono efficienti? sono la soluzione che offre le migliori garanzie?) e sulle possibili responsabilità circa le scelte, i costi, cosa si prospetta per i quasi 5.000 appartamenti costruiti e abitati da molti mesi? In altre parole, c’è tutta la sicurezza che ci deve essere? Una situazione che toglie il sonno, e non soltanto ai vip della Protezione civile che sarebbero indagati. Vicenda tutta da chiarire con comprensibile, drammatica urgenza. Un altro punto interrogativo sulla tormentata vicenda del dopo-sisma costellato da dubbi, dicerie, allusioni, inchieste su possibili lati oscuri. Quando c’è in ballo tanto denaro, è il minimo che ci si possa aspettare. Ma 15.000 persone che abitano nel progetto CASE sentono una particolare apprensione.


11 Gennaio 2011

Categoria : Cronaca
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