Cure, attenti ai cinici truffatori on line


Lanciano – UN CASO PARTICOLARMENTE DOLOROSO SCOPERTO DAI CARABINIERI – Un giovane stava per subire una truffa che sarebbe stata per lui particolarmente dolorosa, visto che avrebbe riguardato la salute del padre in gravi condizioni. E’ una nuova tipologia di truffe e tentate truffe, che si sviluppa grazie alla rete e in particolare a Facebook. I carabinieri di Lanciano l’hanno messa in luce e il tenente Palmina Lavecchia ce ne spiega modalità e contenuti, perchè tutti siano più accorti e sappiano difendersi.
“Normalmente, l’Escozul è pressoché sconosciuto a chi non ha avuto a che fare con qualche malato terminale di cancro. Per dirla in due parole, si tratta di un veleno estratto dallo scorpione e che, essendo di per sé una tossina, introdotto nell’organismo malato produce una sorta di effetto omeopatico, ovvero va a contrastare le tossine tumorali con quelle del veleno. In molti, moltissimi, giurano di aver registrato netti miglioramenti proprio a seguito dell’assunzione di queste goccette; secondo altri, invece, il miglioramento non è altro che il frutto di un banalissimo effetto placebo. Quale che sia la verità, si sa: quando un nostro caro è, ormai, spacciato e pare rimanergli giusto qualche frammento di vita, ci si aggrappa a qualunque possibilità per offrirgli un alito di respiro in più. E l’Escozul, da qualche tempo, è entrato a pieno titolo tra le più estreme speranze dei malati terminali.
Il problema, però, qual è? E’ che lo si produce solo nella lontana Cuba, dove la Labiofam, ditta produttrice, lo distribuisce gratuitamente a chiunque sia in grado di produrre documentazione relativa ad un malato di cancro in uno stadio piuttosto avanzato.
Ma, seppure la distribuzione è gratuita, quanto costerebbe il biglietto aereo, sommato alle spese di soggiorno per una settimana o giù di lì, sommate a quelle di sostentamento? Troppo. Si calcola un qualcosa come 2.000 €. Però, c’è da aggiungere che, per ogni persona che si presenta ai medici cubani per portare la documentazione del proprio congiunto, c’è la possibilità di ritirare bel 4 terapie, ovviamente tutte solo previa presentazione della relativa documentazione sanitaria. E questa è un’ottima opportunità per chi, non potendosi permettere, sia da un punto di vista economico che temporale, un viaggio fino a Cuba, può affidare ad un conoscente di buon cuore la propria cartella o quella del congiunto malato e attendere la terapia, magari semplicemente corrispondendo a chi si farà carico di questa incombenza una parte delle spese di viaggio, quale contributo ad una causa personale di vitale importanza.
Purtroppo, accanto alle persone di buon cuore, ce ne sono altre, assolutamente vili e spregiudicate, che, creandosi un’identità ad hoc e fingendosi disperati in procinto di partire per un proprio congiunto, si fanno inviare la cartella sanitaria di poveri disperati impossibilitati a recarsi direttamente a Cuba e, soprattutto, un contributo spese, che normalmente si aggira attorno ai 400,00 €, prima di sparire nel buio”.
Un ottimo strumento di incontro tra domanda e offerta, si sa, è la rete, e soprattutto su Facebook sono nate moltissime pagine in cui gente sconosciuta ma sostanzialmente accomunata da un dramma senza fine e dalla disperazione, cerca chi può procurargli la terapia, oppure la offre a chi non può affrontare un viaggio intercontinentale. Alcuni si offrono di aiutare il prossimo senza chiedere assolutamente nulla in cambio, e accorati sono i messaggi di chi ringrazia questi “angeli” che gli hanno consentito di stare un po’ meglio grazie ad un’interminabile generosità. Altri, invece, offrono la possibilità di portare fino a 3 cartelle di sconosciuti, previo versamento tramite bonifico di una certa quota quale contributo spese.
E’ quanto accaduto al giovane di Lanciano, di cui parlavamo, che, con un padre in condizioni ormai disperate, aveva tentato anche questa strada. Il profilo di FB della persona contattata – tale STEFANO MAGGI – riproduceva ottime referenze, un personaggio che sembrava a posto anche nel modo in cui si esprimeva, soprattutto telefonicamente, quando si è mostrato umanamente dispiaciuto per la situazione del genitore, tanto simile a quella che, a suo dire, stava vivendo anche lui. Accordo fatto, compreso quello sul pagamento anticipato delle spese, a Stefano mancava solo di fornire le proprie coordinate bancarie per ricevere il versamento. Solo in quel momento il giovane lancianese ha potuto notare che il conto era intestato a ben altra persona, così come la email che l’uomo gli aveva fornito per inviare la ricevuta del bonifico effettuato; inoltre, nella pagina di FB dedicata all’Escozul, già altri utenti avevano preso ad insultare quello Stefano Maggi, additandolo come un impostore e truffatore.
In genere, le truffe sono cosa difficile da digerire, ma quando queste toccano la disperazione e il dolore della gente diventano assolutamente insostenibili. Così, il giovane lancianese si è recato dai carabinieri e ha presentato denuncia contro G.B., che dagli accertamenti esperiti è risultato essere un uomo di mezza età, residente nel bresciano e senza fissa dimora, deditissimo – stando al suo “curriculum” estrapolato nella banca dati – alle truffe e molto pratico della rete e del suo utilizzo più bieco.


19 Giugno 2011

Categoria : Cronaca
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