“Noi allevatori? Contiamo meno di zero. Se proviamo a parlare, ci zittiscono”


meleto1Ofena – Certo che noi allevatori agricoltori contiamo meno di zero. E’ l’amara considerazione di Dino Rossi, dell’associazione Cospa, che dice: “E pure con il nostro lavoro quotidiano, che nessuno ci ha imposto, azioniamo il motore dell’economia italiana. Attorno ad una azienda agricola da lavorano a molte altre aziende, molto di più di quello che riesce a muovere la Tissen. Un allevatore di nome Giuseppe Tatangelo, è incatenato da circa dieci giorni presso la ASL di Avezzano per protestare contro chi non vuole ripagagli il giusto prezzo i vitelli sbranati dai lupi o dai cani rinselvatichiti. Un problema che attanaglia tutti gli allevatori abruzzesi e nazionali, ma nessuno ne parla, solo alcuni quotidiani hanno appena accennato qualcosa. Ieri sono stato invitato presso la sala consigliare del Comune di Roccaraso dove erano presenti alcune istituzioni regionali e quando ho cercato di prendere la parola, mi è stata tolta quasi subito, senza avere la possibilità di esporre i fatti riguardanti i temi riportati in brochure di cui si allega copia. Il mio intento era proprio di parlare di questo allevatore che da solo sta manifestando presso la ASL i problemi legati alla zootecnia di montagna, e non solo, che sta a mano a mano stanno scomparendo, per colpa di chi dovrebbe tutelare la flora e la fauna e quindi creare meno problemi a chi con la montagna ci vive e la mantiene pulita e sana. Il problema dei danni da animali selvatici, non è una cosa da sottovalutare, ma che nessuno ha mai voluto affrontare tento meno i parchi di cui noi in Abruzzo ne abbiamo una collezione.
Citiamo alcuni problemi che non sono mai stati affrontati ma che comunque danneggiano sia la zootecnia, che le aree protette e la fauna selvatica.
Sapete perché i lupi e gli orsi si spingono nelle vicinanze delle aziende agricole?
Il motivo è molto semplice: nelle aree protette ci sono migliaia di cani rinselvatichiti e migliaia di cinghiali che come tutti sanno, ma ignorano per ragioni a noi sconosciute, sono la principale causa dello spostamento a valle dalla fauna, perché sono degli antagonisti alimentari, se poi si aggiunge a questo la latitanza che i parchi hanno alla tutela dei propri animali, (come da foto allegata). Un meleto impiantato circa due anni fa, con i soldi dei lettori del giornale IL Centro, che in occasione dell’uccisione dell’orso Bernardo furono raccolti diversi migliaia di euro, ma come potete vedere di piante di mele ne sono state piantate circa tredici e sono tenute in stato di abbandono.
Quanto dovranno aspettare gli orsi per poter nutrirsi di questi frutti? Poi, ci sono i cani rinselvatichiti, i quali stanno mettendo a serio rischio la sopravvivenze del lupo appenninico e nel contempo stanno devastando le aziende agricole limitrofe alle aree parco.
Noi siamo convinti che bastano pochi interventi per risolvere i problemi sopracitati: basterebbe fare l’abbattimento delle specie che non sono da proteggere e cercare di coltivare i meleti impiantati con i soldi pubblici”.
(Nella foto: L’ormai famoso meleto per gli orsi del Parco nazionale: furono raccolti diversi soldi per impiantarlo, ed è poco meno di un campo incolto e abbandonato. Dove sono finiti i soldi donati dai lettori di un quotidiano?


08 Agosto 2009

Categoria : Cronaca
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