Due province senza più presidenti


Chieti – (Foto: Di Giuseppantonio e Del Corvo) – Prima tanto impegno per mantenere le province, alcune delle quali correvano il rischio di sparire. Come Chieti. Poi, le dimissioni per correre verso il Parlamento. Ai cittadini certo non fa piacere, e i commenti non sono positivi. Soprattutto ci si chiede che fine faranno le province ormai acefale: Chieti e L’Aquila.
Come inAbruzzo.com aveva anticipato ieri sera, anche il Presidente Enrico Di Giuseppantonio ha rassegnato le dimissioni dall’incarico. La sua decisione, dopo una lunga riflessione, è maturata nella tarda serata di ieri. “Le prossime elezioni politiche offrono a me, come a tanti altri amministratori – dice il Presidente Di Giuseppantonio – l’opportunità di una candidatura al Parlamento. Dunque da questo momento sono a disposizione dell’Udc, il mio Partito, nella consapevolezza che chi è stato Sindaco e Presidente di Provincia, possa dare quel contributo al rinnovamento della politica di cui si avverte tanto la necessità, specie per tornare a far crescere la fiducia dei cittadini dei confronti delle istituzioni. Coltivo la speranza – prosegue il Presidente Di Giuseppantonio – di poter essere candidato ed eletto per portare la mia esperienza in Parlamento mettendola a disposizione della mia regione e delle migliaia di cittadini che, in questi anni, attraverso il loro voto, hanno manifestato apprezzamento per la mia azione politica e amministrativa”.

L’Aquila – Francesco Marola, Rifondazione comunista, scrive: “Le dimissioni di Del Corvo giungono improvvise, annunciate da una scarna lettera in cui sostanzialmente viene annunciata la sua candidatura al parlamento. Dunque il Presidente non si dimette per l’inchiesta sugli appalti per la messa in sicurezza delle scuole e la degradante vicenda Specchio, ex direttore generale di area Piccone la cui nomina è stata responsabilità diretta del Presidente; non si dimette per la sua totale assenza sulle problematiche della ricostruzione; non si dimette perché ha dato dimostrazione di pessima gestione, per quel poco che ha operato. Per nessuno di questi motivi, si dimette perché aspira ad un seggio da parlamentare. Dimettersi per mere ambizioni personali è una pessima prova di senso delle istituzioni da parte del Presidente della provincia. Dalla lettera però emerge una convinzione forte su questa scelta: per questo ci auguriamo coerenza, se non dovesse trovare posto nelle liste del PDL siamo sicuri che Del Corvo manterrà le sue dimissioni così come serietà richiederebbe, senza revocarle entro i 20 giorni”.


29 Dicembre 2012

Categoria : Politica
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