Dedicato alle mie palme


Pescara – (di Paola Marchegiani, già assessore alla cultura) – Ora che non ci sono più, sento che sono dentro di me e vi rimarranno fino alla fine dei miei giorni. Sono passate tante primavere e tanti autunni da quando io le ho guardate, toccate; si perché se venivano toccate avveniva una cosa meravigliosa, una parola magica “tana, liberi tutti” e tutti i bimbi che erano già stati scoperti e quindi condannati a “covare” venivano miracolosamente salvati.
Il vuoto che la loro assenza ha creato nella mia piazza si è tradotto in un silenzio lungo nel quale ho di colpo assaporato emozioni passate di tante età della mia vita, ho sentito tanti profumi compreso quello del mare vicino.
Scappavo di nascosto da casa per giocare a Piazza Salotto e stare li, facendo ciò che spesso mi veniva vietato dai miei genitori.
Questa mattina una strana angoscia si è impossessata di me carica di una profonda malinconia.
Quante corse hanno avuto come meta l’abbraccio delle mie palme mentre mi aggrappavo a loro!
Luogo di libertà, arredato da due monumenti: le mie palme, Piazza Salotto. Crescendo il mio mondo è cambiato, ho lasciato le corse, i nascondini dell’infanzia, ma le palme sono sempre rimaste li ad accogliermi.
Nel tempo della giovinezza le parole magiche erano “ci vediamo alle palme”. Lì ci si incontrava, li si parlava, si discuteva di politica, ci si guardava in faccia.
Ho passato tanto tempo seduta sui gradini che le circondavano; poi arrivava l’estate e ci si trasferiva sul muretto della riviera. La piccola ombra delle mie palme non bastava più a darci refrigerio; il mare era tropo bello, le vacanze un sogno che si sperimentava ogni anno.
Salto direttamente alla mia vecchiaia.
E di fronte alle mie palme che ho parlato per la prima e unica volta su di un palco da assessora alla cultura, con tanta gente che affollava la mia nova Piazza della Rinascita, il giorno dell’inaugurazione del Huge Wine Glass di Tojo Ito il 14 dicembre del 2008.
Ho parlato di Eurasia, ho detto cose che mi sono venute dal cuore e dall’emozione profonda che provavo. Ma ho guardato le mie palme.
Sapevo che erano lì da sempre e mi hanno dato coraggio.
Oggi mi sento spoglia, mi fa compagnia solamente il grigiore del tempo ed un mare che sembra essersi fermato.


01 Giugno 2010

Categoria : Dai Lettori
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