Mozzarelle blu e verdi, esposto Cospa: casi occultati e misteriosi “giri” del latte


Ofena – Il Cospa di Dino Rossi aveva da tempo avvertito la gravità del problema delle mozzarelle “blu”, come attesta un esposto al magistrato Raffaele Guariniello dello scorso ottobre 2008. Ora c’è un’integrazione a quel documento, che Rossi ci autorizza a pubblicare, per dimostrare che non c’è nulla di nuovo nè di sorprendente nella vicenda, ma piuttosto il dominio incontrastato di ignoti “signori del latte”. Ecco il documento: “Facendo seguito all’ esposto presentato il 5 ottobre 2008 e successive integrazioni; in occasione del caso delle mozzarelle blu inviamo un ulteriore supplemento.
I media riportano spesso il nome di un batterio (pseudomonas) che secondo questi è la causa di questo fenomeno.
Si precisa che questo batterio assume un colore verdastro e non blu come qualcuno asserisce allo scopo di indirizzare la magistratura in un’altra direzione. A tal proposito noi del Cospa Abruzzo abbiamo interpellato alcuni studiosi che ci hanno riferito quello precedentemente menzionato.
Successivamente tramite i nostri soci e simpatizzanti abbiamo appurato che nell’ambito di alcune industrie casearie girano voci che questo fenomeno è da attribuire allo sbiancante, un additivo utilizzato costantemente dalle industrie di trasformazione in quanto il prodotto ricavato con l’aggiunta di cagliate congelate e caseine provenienti dall’est Europa, oltre al latte pastorizzato importato dai paesi dell’est, in quanto non sempre il prodotto finale, “cioè la mozzarella fresca”, assume un colore gradevole all’occhio del consumatore.
Siamo sicuri di questo perché alcune aziende di trasformazione locali inconsapevolmente hanno confessato che tale fenomeno è capitato anche a loro ma hanno fatto in tempo a ritirare il prodotto prima che fosse immesso nella catena alimentare.
Avevamo già esposto sulla stampa ed alla S.V. riguardo gli ipotetici giri che il latte e derivati facevano prima di arrivare sulle tavole dei consumatori, ma per questo siamo stati diffidati due volte da una nota marca. A tal proposito la trasmissione “Annozero” ha fatto un’inchiesta che ha rafforzato in toto quello che noi avevamo immaginato ed anticipato, pertanto si chiede di acquisire l’ultimo servizio mandato in onda da Annozero nel quale vengono smascherati i giri rocamboleschi che fanno compiere al latte prima di arrivare sulla tavola dei consumatori. Esiste nella ormai famosa terra Alemanna una industria avente come dirigente un italiano, dove arriva uno, due camion di latte e ne escono dieci pronti a rifornire tutte le aziende di trasformazione della nostra nazione. Oltre a questo vi è un’altra ditta che ricicla e ricostituisce i formaggi scaduti: chi ci dice che questo prodotto non finisce nella pasta congelata delle mozzarelle? Stando a quanto riferiscono le persone competenti da noi interpellate pare che il fenomeno della mozzarella blu sia causa di una reazione chimica, dovuto all’immissione dello sbiancante nell’impasto dove viene aggiunto la caseina, il latte in polvere e le paste filate, reagisce come la cartina al tornasole. Nelle varie riunioni tenute dal Cospa abbiamo ravvivato il famoso racconto del cantiniere che in punto di morte chiama i propri figli al capezzale per fare loro una confessione: “ ragazzi, io sto per morire ma vi devo ricordare una cosa importante: il vino si fa anche con l’uva.” E’ il caso di dire che le mozzarelle si fanno anche con il latte!
Il Cospa Abruzzo continuerà, ogni qualvolta sarà possibile, ad informare la Magistratura e per qualsiasi altra indicazione, saremo a vostra completa disposizione continuando sempre ad indagare contemporaneamente per nostro conto con i nostri mezzi e con i nostri amici che vogliono combattere queste illegalità per la tutela degli allevatori italiani e soprattutto per i piccoli consumatori che ne fanno uso”.
(Nelle immagini un esemplare di “mozzarella blu” e un marchio del latte, estraneo alla vicenda: latte buono, ma sono tutti così?)


30 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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